Termovalorizzatore, il Pd infierisce: "Clamoroso dietrofront della Lega"

Perticarari dopo il ritiro dell’ordine del giorno: "Il Comune diventa un circo". Sciapichetti: obbediscono alla Regione

Termovalorizzatore, il Pd infierisce: "Clamoroso dietrofront della Lega"

Perticarari dopo il ritiro dell’ordine del giorno: "Il Comune diventa un circo". Sciapichetti: obbediscono alla Regione

"Il Comune trattato come un circo, in cui improvvisazione, colpi di scena e capovolte vanno in scena da oltre quattro anni". Il commento arriva da Andrea Perticarari (foto), consigliere comunale del Pd, dopo il dietrofront della Lega sull’ordine del giorno contro il termovalorizzatore, presentato in Consiglio e poi ritirato. "Ho letto il comunicato della Lega, curioso di vedere fino a che punto questa maggioranza sia in grado di arrampicarsi sugli specchi. Hanno tentato di raggiungere una nuova vetta giustificando l’ennesima comica con un “l’abbiamo ritirato perché il piano dei rifiuti non è ancora esecutivo, ma in una fase preventiva” – continua Perticarari –. E poi la perla finale: “quanto ai gruppi di opposizione, lasciamo a loro le strumentali strategie allarmistiche che non produrranno nulla di concreto“. Riassumendo: uno, la Lega deposita l’ordine del giorno; due, la Lega ritira l’ordine del giorno; tre, la minoranza distoglie l’attenzione. Se la suonano e se la cantano da soli". Sulla stessa linea Angelo Sciapichetti, segretario provinciale del Pd: "La Lega di lotta e di governo di Macerata è andata a sbattere contro i suoi stessi rappresentanti in Regione, che nel giro di 24 ore gli hanno imposto di ritirare l’ordine del giorno. Di fronte a quest’imposizione tassativa dall’alto, cosa hanno fatto i nostri coraggiosi leghisti? Hanno obbedito e sono rientrati nei ranghi in buon ordine! Una clamorosa inversione a U, aggiungendo al danno pure la beffa essendosi vista costretta a ringraziare la regione e trovando perfino il modo di attaccare sul tema i gruppi di opposizione. Il Pd non può che ribadire tutta la sua contrarietà alla realizzazione del termovalorizzatore nelle Marche che non è un no ideologico, ma dettato dal fatto che una scelta del genere non si giustifica per una regione di appena un milione e mezzo di abitanti".