Terremoto Marche, ancora scosse nella notte

La più forte dopo mezzanotte di magnitudo 3.4. La preoccupazione dei sismologi: il coinvolgimento delle faglie a nord-nordovest della zona già colpita

Villa Sant’Antonio, frazione di Visso. I quadri tra le macerie della chiesa distrutta dal terremoto (foto Calavita)

Villa Sant’Antonio, frazione di Visso. I quadri tra le macerie della chiesa distrutta dal terremoto (foto Calavita)

Macerata, 4 novembre 2016 - Continua lo stato di allerta nelle Marche nelle zone colpite dal terremoto, dove non si placa lo sciame sismico. Sono state circa 75 le scosse (di magnitudo superiore a 2) registrate dalla mezzanotte alle 7 del mattino tra Marche, Umbria e Lazio. Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), la più forte è stata a mezzanotte e 24 minuti con magnitudo 3.4 ed epicentro vicino Preci (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata). Non ci sarebbero nuovi crolli. Ieri nello stesso arco di tempo le scosse in zona erano state oltre 105, tra cui una di magnitudo 4.8.

Dal 24 agosto, si sono registrate circa 22.200 scosse. La preoccupazione dei sismologi, che con i dati satellitari hanno fatto una prima ricostruzione delle faglie che hanno provocato i terremoti, è il progressivo coinvolgimento di faglie a nord-nordovest della zona già colpita il 26 ottobre scorso.

«Già prima della scossa di 6.5 del 30 ottobre la preoccupazione era l’espansione verso nord-nordovest; invece in quel caso, insolito, il terremoto è tornato indietro sui suoi passi, ma la preoccupazione del progressivo coinvolgimento di aree a nord-nordovest resta e in tal senso sta la scossa dell’altra notte», ha spiegato Gianluca Valensise, dirigente di ricerca Ingv.

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