Gentiloni a San Ginesio. “Ricostruire subito e battere la burocrazia”

Il presidente del Consiglio nel suo viaggio nei territori colpiti dal sisma. “I soldi ci sono, priorità scuole e beni culturali”

Paolo Gentiloni nel suo viaggio nelle zone colpite dal terremoto (Ansa)

Paolo Gentiloni nel suo viaggio nelle zone colpite dal terremoto (Ansa)

San Ginesio (Macerata), 24 dicembre 2016 – Accolto dagli applausi di una scolaresca, il premier Paolo Gentiloni è arrivato a San Ginesio, seconda tappa del suo viaggio nei territori colpiti dal terremoto. Poco prima era stato a Norcia e più tardi è atteso ad Amatrice. L’elicottero del presidente del Consiglio è atterrato nel campo sportivo in anticipo, ad accoglierlo il presidente delle Marche, Luca Ceriscioli, e il sindaco di San Ginesio, Mario Scagnetti, assieme al commissario per la ricostruzione, Vasco Errani e al capo della protezione civile Fabrizio Curcio.

«Occorre subito far ripartire lo sviluppo dei territori colpiti dal sisma», ha commentato il premier con Ceriscioli durante la vista alla scuola. Gentiloni ha salutato i volontari degli Alpini della Protezione civile («Viva gli Alpini!», ha esclamato) e ha visitato l’ostello comunale, che ora ospita alcuni anziani evacuati da abitazioni inagibili o Rsa, con cui si è fermato a parlare, poi ha ricevuto in dono un calendario dei volontari della Protezione civile, intitolato ‘Reagire’. Gentiloni ha anche salutato e stretto la mano a decine di anziani. Poi un giro per la parte del centro storico ancora agibile, circondato dalla folla e dalle autorità a cui si è aggiunto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, camminando in mezzo alla gente senza particolari formalità. Infine, è entrato nella zona rossa del paese.

Una battuta, piena di speranza, è per Luciana Salvucci la dirigente scolastica dell’istituto magistrale raso al suolo dalle scosse: «Mi impegno a fare il più presto possibile per far tornare i ragazzi a scuola». E poi l’appello finale: «Le risorse per la ricostruzione dopo il terremoto ci sono, ma bisogna che ci sia anche l’impegno di tutti per superare strozzature burocratiche e per andare avanti molto rapidamente. Non è un problema di soldi - ha ribadito - il Governo ha stanziato le risorse necessarie, è un problema di lavorare insieme». Secondo Gentiloni, l'esigenza numero uno «sono le scuole, stiamo lavorando molto intensamente, abbiamo poi l'esigenza di mettere in sicurezza i beni culturali, le chiese, i simboli di San Ginesio». San Ginesio, infatti, è nota come «la città delle cento chiese». Contemporaneamente per il premier, bisogna pensare al futuro: «San Ginesio è una una grandissima attrazione turistica». 

Gentiloni ha definito San Ginesio «uno dei comuni più belli di questo territorio colpito tanto duramente» dal terremoto. «Storia, natura, uno straordinario affaccio sui monti Sibillini si combinano - ha detto ancora -. Non a caso molti stranieri decidono di trasferirsi qui acquistando ville e casali», questo significa «che San Ginesio ha un futuro». «Dobbiamo lavorare tutti insieme - ha ripetuto - mi sembra che ci sia una grandissima collaborazione tra il sindaco, la Provincia, la Regione, il commissario Errani e il capo della Protezione civile Curcio».