Terremoto Marche, polemica sulle piste ciclabili. "Sprecano i soldi"

Milioni per le ciclabili, ira dei comitati. La Regione: "Falso"

Terremoto Marche (Foto Ansa)

Terremoto Marche (Foto Ansa)

Macerata, 28 gennaio 2019 - «Ci risiamo, la giunta regionale assegna 10 milioni di euro di fondi sisma europei alle piste ciclabili. Vergogna». Esplode la rabbia dei terremotati, davanti a quella che definiscono «l’ennesima presa in giro, faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per impedire che ciò avvenga», sottolinea Francesco Pastorella, coordinatore dei 114 comitati dei terremotati nelle quattro regioni colpite. Oggi Pastorella avrà un colloquio telefonico con Antonio Tajani, presidente del Parlamente europeo, con cui discuterà della situazione. Ma, «se continua così siamo disposti anche a incatenarci davanti alla Regione – incalza Pastorella –. Il problema non è la cifra di cui si parla, ma il fatto che sia un ulteriore schiaffo alla dignità dei terremotati, la certificazione che chi decide è lontano anni luce dalle reali esigenze della popolazione colpita».

La delibera della Giunta regionale in questione è la 36 del 2019. Si tratta di 10 milioni di euro, «il doppio della cifra che la Regione aveva avuto il coraggio di stanziare per le piste ciclabili attingendo ai proventi degli sms solidali (allora la Regione avrebbe voluto destinare a quel progetto 5,5 milioni di euro, ndr), manovra sventata – precisa Pastorella – grazie a una coordinata azione di protesta popolare e scovata dal coordinamento dei comitati a giugno 2017. Abbiamo perso 12.000 posti di lavoro, la viabilità non è stata ripristinata, la ricostruzione è totalmente ferma, gli artigiani e le piccole imprese non producono più e i nostri paesi si stanno desertificando. Non vediamo futuro. Questa decisione – sottolineano ancora i comitati – ci arriva come uno schiaffo alla dignità di chi ha sempre lavorato senza mai chiedere niente. Vergogna».

È la vicepresidente della Regione, Anna Casini, a rispondere a tono, già ieri, sui social, all’ondata di polemiche sollevata dai comitati: «Basta asserire che la Regione usa i soldi dei terremotati per realizzare piste ciclabili. Non è legalmente possibile perché i fondi per la ricostruzione non si possono usare per altri scopi, neppure un delinquente lo farebbe. Nessuno lo ha fatto e nessuno lo farà». Le somme a disposizione per la ricostruzione, precisa sono «un miliardo di euro per le opere pubbliche e sette miliardi di euro per le abitazioni private».

L'edificio crollato

«La Regione – sottolinea Casini – ha finanziato un piano con fondi dedicati alle infrastrutture per realizzare una rete regionale di ciclabili, rendere le Marche un luogo più sostenibile, ridurre le emissioni nocive, implementare il turismo lento che è il futuro della nostra economia e connettere le aree interne. Siamo capofila di sette Regioni per la progettazione della ciclovia adriatica e abbiamo implementato la produzione di prodotti biologici e di agricoltura di qualità, abbiamo approvato accordi ambientali d’area per limitare l’inquinamento delle acque e strategie per la valorizzazione delle aree interne. Anche grazie a queste scelte coraggiose e innovative le Marche hanno aumentato l’attrattività dei nostri splendidi luoghi».