Terremoto nelle Marche, arriva la sospensione dei pagamenti di tasse e contributi

Slitta tutto a gennaio. Posticipato anche il pagamento di bollette, assicurazioni e canone Rai

Paola De Micheli, commissario alla ricostruzione (foto Calavita)

Paola De Micheli, commissario alla ricostruzione (foto Calavita)

Macerata, 30 maggio 2018 - C’è la proroga per la busta paga pesante: arriva in extremis l’approvazione del pacchetto di misure urgenti per il sisma, la scadenza era prevista per domani. Slitta tutto a gennaio. Ieri il Consiglio dei ministri ha emanato il decreto di proroga predisposto dalla struttura commissariale per la ricostruzione. Ora la restituzione può essere spalmata in 60 rate mensili, invece che in 24 come previsto inizialmente. Con il provvedimento di ieri arrivano anche proroga e sospensione dei termini per gli adempimenti e i versamenti tributari e contributivi, e la sospensione del pagamento del canone Rai e delle principali utenze domestiche. 

LEGGI ANCHE - Terremoto nelle Marche, indagine choc. "C'è amianto nei cantieri della ricostruzione"

Per la busta paga pesante, si posticipa l’inizio del rimborso da parte di lavoratori dipendenti e pensionati al 16 gennaio 2019. Prorogato al primo gennaio 2019 l’inizio del pagamento di premi di assicurazione, contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro (60 rate). Posticipato anche il pagamento del canone Rai fino al 2021, di utenze domestiche, luce, gas, telefonia e assicurazioni fino al primo gennaio 2019. «Insieme ai gruppi parlamentari – spiega De Micheli – abbiamo condiviso anche altri interventi per facilitare la ricostruzione. Ho chiesto alle forze politiche, considerata la delicata situazione istituzionale, di recepire questi interventi in una specifica proposta di legge da presentare in Commissione speciale della Camera per una rapida approvazione. Appena insediato il nuovo governo chiederò un incontro urgente con il presidente del Consiglio Cottarelli e della Commissione, Nicola Molteni, per la rapida calendarizzazione e approvazione di questi altri provvedimenti». «Non abbiamo mollato – dichiara Silvia Spinaci, Cisl – e, questo, la gente del territorio l’ha capito e ci ha sostenuto. Lo dimostrano le oltre 2.000 firme raccolte nel cratere maceratese in soli cinque giorni sull’appello a Parlamento e Governo. Un risultato importante del nostro impegno, e finalmente un’assunzione di responsabilità delle istituzioni che abbiamo sollecitato con forza anche quando sembrava a tutti una battaglia persa, ma è stata una battaglia di equità e giustizia per il territorio». Oggi andranno comunque dal prefetto. «Consegneremo le firme raccolte e sarà l’occasione per fare il punto su tante problematiche ancora aperte – incalza Spinaci –, a partire da aspetti non chiari della restituzione Irpef. Ora dobbiamo tutelare i lavoratori di quei comparti che hanno visto già iniziare la restituzione, come scuola e i vigili del fuoco, assicurandoci che possano passare in automatico alle 60 rate da gennaio 2019». 

Soddisfatta anche la Cgil, pure se il decreto è stato emanato «all’ultimo giorno utile – sottolinea –. Continua il nostro impegno per risolvere i numerosi ritardi della ricostruzione post-sisma». Per la Cna, la proroga fa tirare «un grosso sospiro di sollievo per i 230 mila contribuenti che avrebbero dovuto pagare oltre un miliardo di euro di tasse arretrate dal primo giugno». Per il deputato Mario Morgoni (Pd) la proroga «testimonia la vicinanza del Pd verso i cittadini colpiti dal sisma, impegno che porteremo avanti». Grande soddisfazione è espressa anche dal presidente della Regione Luca Ceriscioli.