Una stretta collaborazione tra prefettura e Università consente ai laureandi di Giurisprudenza di svolgere tirocini curriculari negli uffici dell’ente. Ieri, all’incontro con i tirocinanti a cui hanno preso parte il prefetto Flavio Ferdani, il rettore John McCourt e i professori Stefano Pollastrelli, direttore del dipartimento, e Stefano Villamena, delegato all’orientamento, gli studenti che hanno concluso le 150 ore previste dal regolamento hanno raccontato la propria esperienza all’interno degli uffici prefettizi. La carriera in prefettura è uno dei possibili sbocchi lavorativi cui porta lo studio della legge. "Una collaborazione, questa con l’Università, che mi gratifica particolarmente, in quanto permette agli studenti di conoscere le procedure con cui la prefettura opera e alla prefettura di avere persone la cui freschezza può essere trasformata in pratica – ha detto Ferdani –, credo molto nel rapporto fra queste istituzioni, che può arricchirle entrambe". "I tirocinanti vengono smistati nei vari uffici della prefettura – ha spiegato Villamena –, questo aiuta molto nello studio del diritto, rafforza e completa la formazione, e può essere utilissimo ai ragazzi per lavorare alle proprie tesi di laurea, oltre che a far capire che nel diritto la sostanza ha un peso ancor maggiore di quello della forma". I laureandi che hanno esaurito il tirocinio o che sono in procinto di terminarlo hanno parlato ai colleghi che prevedono lo stesso percorso del mese e mezzo trascorso negli uffici. Un periodo complesso, ma anche altamente formativo, in cui "ci è stato consentito di mettere in pratica lo studio teorico e di imparare a gestire i carichi di lavoro, oltre che i procedimenti amministrativi – ha raccontato Michele Dicuonzo, che ha ultimato il tirocinio con Irene Donnini, Valentina Hussein e Rossella Marchese, occupati negli uffici di cambio nome e cognome, patenti e depenalizzazione –. Siamo stati continuamente affiancati, mai lasciati soli".
Lorenzo Fava