"Tormenta la sua avvocatessa": condannato a due anni per stalking

Nei guai un montegranarese: per lui però pena sospesa a patto che paghi ottomila euro e segua un percorso terapeutico.

Per mesi aveva tormentato un’avvocatessa, non soddisfatto di come fosse stata seguita una sua vicenda. Per questo, accusato di stalking, è stato condannato Mario Croceri di Montegranaro, per quanto avvenuto dal marzo del 2016. Croceri si era rivolto all’avvocato Cinzia Sabina Mennoia di Civitanova in seguito alla morte del figlio in un incidente stradale. Dopo aver firmato la transazione, però, il montegranarese non aveva accettato che il responsabile dell’incidente avesse patteggiato la pena, e così aveva iniziato a prendersela con la legale. Erano iniziati gli appostamenti sotto casa della donna, e davanti all’agenzia dove lavora il marito, e poi le chiamate continue al cellulare e allo studio, le richieste di vedere i documenti. Una volta, avrebbe fermato l’avvocatessa tenendo in mano una catena di metallo, che faceva tintinnare minacciosamente. Poi ancora Croceri si era rivolto al consiglio dell’Ordine forense, lamentando il comportamento dell’avvocato Mennoia. E infine, avrebbe anche fatto in modo di far arrivare un’ispezione della Guardia di finanza alla professionista. La donna alla fine viveva nell’angoscia di incontrare l’ex cliente. E così era partita la denuncia per stalking. Ieri in tribunale a Macerata si è chiuso il processo. Il pm Francesca D’Arienzo ha chiesto la condanna dell’imputato a due anni e mezzo di reclusione, con la sospensione della pena subordinata al risarcimento dell’avvocatessa. L’avvocato Gabriele Cofanelli, parte civile per la donna, si è associato alla richiesta della procura. Gli avvocati Vando Scheggia e Michele Tenuta invece, per l’imputato, hanno chiesto l’assoluzione dicendo che l’uomo credeva di avere diritto di chiedere chiarimenti sulla sua pratica. Alla fine, il giudice Francesca Preziosi ha condannato l’imputato a due anni con la pena sospesa, a patto però che risarcisca l’avvocato Mennoia con ottomila euro, come provvisionale, e che si sottoponga a un percorso terapeutico con i centri autorizzati. L’imputato ora potrà fare appello.