Torna il sereno tra parroco e sindaco

Lavori nelle chiese di San Vito e Sant’Agostino: Bravi illustra gli interventi rimasti e i tempi di esecuzione

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di Asterio Tubaldi

Pace fatta fra Don Roberto e il sindaco Bravi. A dire il vero, non c’è stata mai una guerra, anche se oggi, a distanza di un mese, il sindaco Antonio Bravi ammette che quell’omelia del parroco di Sant’Agostino nella sera del venerdì Santo al termine della processione, non l’ha gradita per nulla. Don Roberto Zorzolo, davanti al sindaco e tanti fedeli che avevano gremito la chiesa, ha iniziato a predicare che le promesse vanno rispettate semmai sono promesse da marinaio. E rivolgendo lo sguardo al primo cittadino aveva ricordato la promessa di riaprire per la settimana di Pasqua la chiesa di San Vito e poi di completare l’impianto elettrico e il riscaldamento della chiesa di Sant’Agostino. "Credo - confessa Bravi - che non fosse il momento davanti alla salma di Gesù parlare di queste cose". Poi i due hanno avuto modo di incontrarsi in Comune e di chiarirsi. "Diciamo due cose - afferma oggi il primo cittadino -. Per quanto riguarda San Vito, oggetto di un recupero strutturale, ci sono state difficoltà di reperire le materie prime, cioè alcune parti in legno per la copertura del tetto. Quindi, abbiamo anche lì temuto che i tempi si allungassero ulteriormente. Per fortuna, invece, sono arrivati tutti i materiali e la ditta ha aumentato le maestranze che stanno lavorando, quindi ci auguriamo che durante l’estate si completino i lavori e che tutto sia pronto per settembre, per l’inizio del nuovo anno scolastico". Don Roberto, invece, si aspettava come promesso che il recupero della chiesa fosse stato terminato per la Pasqua. Il sindaco risponde al sacerdote anche sui lavori nella chiesa di Sant’Agostino. Dopo il piccolo incendio che ha interessato la sagrestia sono stati fatti alcuni interventi per la messa in sicurezza, precisa Bravi: "Non è che l’incendio ha danneggiato un granché l’impianto elettrico è solo che era obsoleto da prima. Poi abbiamo restaurato l’organo". Per l’impianto di riscaldamento il primo cittadino ne giustifica il ritardo a causa del terremoto. Prima di questo evento improvviso "la chiesa era poco utilizzata perché avendo San Domenico al centro storico era la chiesa diciamo di riferimento della parrocchia. Quindi le messe che venivano celebrate a Sant’Agostino erano veramente poche. Purtroppo c’è stato il terremoto e molte altre chiese del centro storico hanno chiuso. Pensiamo appunto a San Domenico, san Filippo San Michele, Quindi ci siamo trovati a dover prevedere degli interventi che non sono piccolissimi parliamo sempre di centinaio di miglia di euro".