Tornano le file per il vaccino "Abbiamo di nuovo paura"

A Civitanova 136 iniezioni in un giorno: fino alla scorsa settimana erano venti. Il medico Antonelli: "Per qualcuno era la prima volta, meglio tardi che mai"

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di Francesco Rossetti

"Da venti iniezioni a 136 nel giro di una settimana: si tratta dell’effetto quarta dose, ma anche del timore per la variante Omicron 5". Così il dottor Walter Antonelli, dopo che ieri mattina, il centro vaccinale di via Gobetti a Civitanova è stato quasi preso d’assalto dagli utenti. Chiaramente, sono ancora numeri che poco hanno a che fare con le migliaia di inoculazioni al giorno registrate nelle giornate più intense di dicembre e gennaio, tuttavia è un balzo in avanti che stupisce e che, come ha sottolineato lo stesso medico, si è verificato nel giro di pochissimo tempo. "I casi di Covid sono in aumento – ammette Luigi Gennari – e questo ci preoccupa perché noi abbiamo una certa età: con la quarta dose cerchiamo di proteggerci".

Da novembre, il luogo che a Civitanova è deputato per la profilassi è il magazzino delle ex farmacie comunali, nell’interporto della zona industriale di Santa Maria Apparente. È qui che, ieri mattina, si è rivista anche la Protezione civile, tornata per supportare il personale Asur nelle operazioni precedenti le fasi di anamnesi e inoculazione: i volontari "giallo fluo" se ne erano andati dal centro vaccinale il 31 marzo, quando era stata sancita la fine dello ‘stato d’emergenza’. Tuttavia, come spesso accade nel volontariato, una mano lava l’altra ed ecco che si ricomincia da dove si era lasciato: "Ci hanno richiamato – afferma Aurelio Del Medico, coordinatore del gruppo comunale di Protezione civile civitanovese – perché c’era carenza di personale: così ho contattato un altro volontario e siamo venuti qui per aiutare chi si trovava in difficoltà: dalle persone non deambulanti a chi ha bisogno di una mano nella compilazione dei moduli. Un ruolo importante, in questo caso, lo ha giocato la televisione, perché ieri è stata annunciata la possibilità della quarta dose e le persone, stamattina, si sono presentate in massa". E se la mascherina non è più un obbligo negli spazi al chiuso, per alcuni è meglio correre ai ripari mettendo in sicurezza la propria attività all’interno dei luoghi dell’intrattenimento e dello svago. "Frequento il circolo e il bar, perciò voglio star sereno", spiega Luigi Giustozzi. "Inoltre a casa vengono i nipoti – prosegue sua moglie Marisa Di Piazza – quindi lo facciamo anche per la nostra famiglia e per chi ci sta intorno".

Non tutti, però, erano in fila per la quarta dose: tra i vari utenti dell’hub, anche qualche giovane recatosi per la terza, come Silvia Lattanzi: "Mi è scaduto il periodo di guarigione – confessa – , ma lo faccio anche perché voglio proteggere i miei nonni". Infine, il dottor Antonelli dà la sua versione della giornata: "Molti mi hanno spiegato che sono venuti perché avevano i vicini di casa, oppure i parenti e gli amici positivi al Coronavirus: la paura che potesse capitare anche a loro li ha spinti a sottoporsi alla quarta dose, così i numeri della profilassi si sono moltiplicati. Qualcuno ha ricevuto anche la prima dose: meglio tardi che mai".