"Traffico di droga, botte e minacce" Dieci persone finiscono a processo

Secondo l’accusa, un ragazzo è stato picchiato: volevano costringerlo a pagare subito 500 euro

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Un ricco traffico di cocaina e hashish coordinato pur essendo ai domiciliari, una rete di collaboratori, estorsioni, minacce e rapimenti a chi non pagava. Per questo sono sotto accusa in dieci, imputati per fatti che sarebbero avvenuti a Civitanova, Porto Potenza e Recanati tra il luglio e l’agosto del 2016. Si tratta di Antonio Santo Pio Cicciù, Khaled Sohail, Aureliano Agordati, Alessio Montecchiari, Jose Geraldo Medina, Mathiaz Gabriele Fuser, Shabaan Kamel, Daniele Masullo, Zakaria Abila e Michael Mataloni. Secondo l’accusa Cicciù, sebbene all’epoca fosse ai domiciliari a Civitanova, avrebbe inviato i complici a consegnare le dosi di cocaina, a 80 euro al grammo, e di hashish ai vari tossicodipendenti della costa maceratese, davanti al Babaloo, a Potenza Picena e Civitanova. Per chi aveva dei debiti con loro, scattano agguati, botte e minacce. Un ragazzo sarebbe stato picchiato e minacciato di morte, per costringerlo a pagare subito 500 euro, ad acquistare ancora cocaina dagli indagati. In una occasione, Agordati avrebbe portato da Milano in treno 499 grammi di hashish, ma arrivato alla stazione i carabinieri, che stavano tenendo d’occhio il gruppo, lo avevano arrestato. Così Cicciù avrebbe incaricato gli altri di sequestrare un uomo al MacDonald’s: portato a casa di Cicciù, lo avrebbero picchiato perché convinti che era stato lui a tradire Agordati facendolo arrestare. Da qui le accuse di spaccio, sequestro di persona ed estorsioni. Cicciù e Agordati hanno già patteggiato. Per gli altri imputati ieri a Macerata, difesi dagli avvocati Simone Santoro (nella foto), Gian Luigi Boschi, Simone Matraxia, Federico Valori, si è tenuta l’udienza preliminare: per due imputati è stato disposto lo stralcio, mentre gli altri sono stati rinviati a giudizio. Saranno processati a dicembre dell’anno prossimo.

Paola Pagnanelli