
Le parole di uno dei figli della donna di 45 anni uccisa a coltellate dall’ex marito davanti ai passanti. Presente anche il presidente della Regione Acquaroli. Oggi l’autopsia poi il via libera ai funerali. .
Quasi tremila persone hanno risposto all’appello per Gentiana Kopili, martedì sera a Tolentino. Un corteo lunghissimo e silenzioso, partito da piazza e dedicato alla badante 45enne -madre di due figli, uccisa dall’ex marito- ha raggiunto il luogo del femminicidio, in viale Benadduci, dove è stata scoperta la panchina rossa in suo ricordo. La stessa panchina in cui si era seduto l’ex marito dopo averla colpita a morte. Oggi sarà effettuata l’autopsia dal medico legale Antonio Tombolini. "Tutta la comunità tolentinate e non solo ha voluto essere presente per testimoniare la vicinanza alla famiglia e in particolare ai figli di Gentiana", ha detto il sindaco Mauro Sclavi. C’erano anche i due ragazzi, Mario e Samuel, di 21 e 23 anni. "È fondamentale alzare la guardia e non sottovalutare ogni piccola avvisaglia per prevenire ogni situazione di possibile pericolo, non solo fisico ma anche psicologico – ha aggiunto Sclavi –. Dobbiamo lavorare tutti, incessantemente, per educare le giovani generazioni al rispetto di genere. Bisogna superare la sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale". E ha evidenziato che la morte di Gentiana è avvenuta vicino alla statua di Madre Teresa di Calcutta (tra l’altro eretta dalla comunità albanese nel dicembre 2023). "Dobbiamo cambiare cultura – ha aggiunto la presidente della commissione regionale pari opportunità Maria Lina Vitturini -. Non dimenticheremo Gentiana. Nessuno deve voltarsi dall’altra parte, non ci fermeremo". "Tutto quello che avete sentito dire su mia madre non è vero, di più. Ha fatto una brutta vita, è sempre stata gentile con tutti. Però è andata a finire così", ha detto il figlio Mario, affiancato dalla consigliera regionale Linda Elezi.
"La cosa peggiore di una tragedia è che non faccia diventare migliori, diceva Papa Francesco – ha aggiunto il vescovo Nazzareno Marconi –. Un impegno che dobbiamo prendere. Penso sia necessario educare le nuove generazioni alla sconfitta, a non sgomitare per arrivare primi", ha proseguito citando la frase di una maestra elementare. Il prefetto Isabella Fusiello ha ricordato la possibilità di denunciare da parte di amici e parenti, anche in forma anonima, episodi di violenza: "Se qualcuno sapeva poteva farlo presente alle istituzioni. Siamo al vostro fianco", ha evidenziato. "La nostra è una comunità pacifica – è intervenuto il governatore Francesco Acquaroli -. La violenza deve essere espulsa. L’impegno delle istituzioni c’è, questo fenomeno deve scomparire". "Ogni volta che vi siederete su questa panchina rossa pensate a me, al mio sguardo dolce, al mio sentimento di donna e di mamma e lottate con tutte le vostre forze affinché questo non avvenga più – ha letto Luca Romagnoli nella dedica "Mi chiamavo Gentiana" –. In questo giardino devono risuonare solo le risate innocenti dei bambini e delle bambine, che devono essere pronti ad affrontare con i giusti principi e la corretta educazione quel grande gioco che è la vita". Ieri la consigliera di parità della Provincia Deborah Pantana è intervenuta sulla vicenda: "È inspiegabile e preoccupante che l’amministrazione di Tolentino non abbia attivamente coinvolto il centro antiviolenza e il centro uomini autori di violenza. Auspico vivamente che in futuro le istituzioni locali e regionali adottino un approccio più inclusivo e consapevole, riconoscendo il valore insostituibile di tutti gli attori coinvolti nella prevenzione e nel contrasto della violenza di genere".