"Trent’anni di carriera festeggiati sul palco"

Andrea Concetti ha debuttato allo Sferisterio nel 1992: ora vesto i panni di un Basilio rockettaro, a metà tra Manuel Agnelli e Mahmood

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Trent’anni di carriera festeggiati su uno dei palchi che ama di più: quello dello Sferisterio. Il marchigiano Andrea Concetti ha girato diversi teatri in tutta Italia, ma quando gli si chiede quello a cui è più legato non ha dubbi nel raccontare il suo rapporto straordinario con l’arena, spazio in cui ha debuttato come bassobaritono nel 1992. "Allo Sferisterio ho visto la mia prima opera da spettatore nel 1982 e, quindi, per me è stato il primo impatto con il teatro – spiega –. È stato un sogno vedere in scena personaggi come José Carreras o Montserrat Caballé e pensare di poter calcare anche io quel palco è stato straordinario. Un sogno che si è avverato nel 1992 e si è ripetuto molte altre volte. Per di più, visto che sono di Grottammare, lo Sferisterio è anche il teatro più vicino a casa, dove anche mio padre è venuto a sentirmi quando ho interpretato il Flauto magico". Andrea Concetti allo Sferisterio, infatti, è andato in scena anche nel Don Giovanni, nella Bohème, nel Così fan tutte, ma quest’anno per la prima volta ha vestito i panni di Basilio nel Barbiere di Siviglia, firmato dal regista Daniele Menghini, che verrà riproposto con le ultime due repliche questa sera e domenica per la chiusura della 58esima edizione della stagione lirica.

"Abbiamo capito il vero funzionamento del Barbiere una volta arrivati sul palco, perché durante le prove al palazzetto, non ci era tutto ben chiaro – racconta Concetti –. Poi visti i costumi, gli allestimenti, ci siamo trovati in un circuito di magie che sono esplose e non lo dico io, ma il pubblico che ci ha accolto con grandi applausi. Perfino questo connubio con il cinema mi pare funzioni benissimo, anche perché in Rossini c’è della follia, del divertimento, per cui inserire un po’ di pazzia nei suoi allestimenti, sempre rimanendo nei canoni di un rigore musicale, credo che non guasti mai". Anche l’impatto con il suo personaggio, un Basilio rockettaro, per Concetti è stata una sfida positiva. "Mi sono subito divertito quando ho saputo che dovevo essere un po’ una vecchia rockstar, quasi un misto tra Manuel Agnelli e Mahmood – spiega –. Mi piace mettermi alla prova, a disposizione dei registi, farmi plasmare e, quando il regista è bravo come in questo caso, è molto stimolante".

E dopo Basilio e trent’anni di carriera sulle spalle, Concetti ha ancora grandi sogni da realizzare. "Oltre alle soddisfazioni personali, questo lavoro ti regala incontri con persone stimolanti e interessanti come Franca Valeri o Lella Costa, solo per fare due esempi – conclude –, ti mette in contatto con esperienze bellissime e permette di conoscere tantissime città. Sogni futuri? Cantare al Petruzzelli di Bari e tornare a vestire i panni di Papageno (nel Flauto magico, ndr) allo Sferisterio".