"Troppi bambini lasciano il cibo nel piatto"

Sconcertante risultato di un questionario. Sciapeconi: "Non dipende solo dalla qualità, ma dall’educazione alimentare in famiglia"

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I risultati emersi da un questionario sul gradimento della mensa scolastica da parte degli alunni che frequentano la scuola elementare Gigli, usata come scuola campione, chiariscono molto bene il perché si registrano sprechi considerevoli di cibo. Il quadro che emerge, infatti, è veramente allarmante, e cioè che il 90% dei bambini lasciano il cibo nei patti. Matteo Sciapeconi, presidente del comitato mense, conferma quindi che "l’eccedenza del rifiuto del cibo da parte dei bambini c’è, ma non può essere addossata solo alla qualità della mensa perché c’è un serio problema di educazione alimentare di base perché tanti bambini alcune pietanze non le mangiano a casa, non conoscono certi gusti o cibi e quindi, poi, è difficile che lo facciano a scuola". Ma cosa rifiutano di più i bambini? "Ad esempio una coscia di pollo non ha eccedenze, ma certi tipi di verdure e di pasta si, come pure i legumi ad esempio, cioè tutte quelle pietanze che non trovano riscontro nella dieta quotidiana ed è per questo che bisogna coinvolgere non solo i bambini ma anche gli insegnanti e i genitori". Sciapeconi cerca di entrare nel cuore del problema affermando che, "spesso ci dimentichiamo che la mensa è tempo-scuola, cioè momento di formazione e di educazione ad una sana alimentazione che ha, però, la necessità di proseguire anche a casa con l’aiuto dei genitori. Non dimentichiamoci che se il bambino apprende a scuola alcuni stili di vita riesce persino a modificare quelli della propria famiglia". Come quindi far fronte al fenomeno delle eccedenze che finiscono nei cassonetti dei rifiuti? Per il presidente del comitato si deve fare il modo "che la mensa soddisfi i palati più fini, che sono quella dei bambini e la formazione dei cuochi è una strada obbligata. La stessa presentazione del piatto incide moltissimo". Il Comitato mensa sta già svolgendo diverse ispezioni sia nelle due cucine attive a Recanati sia nelle diverse mense scolastiche per verificare il servizio e sta a fianco dell’Amministrazione per la stesura del nuovo bando di gara previsto il prossimo anno perché "l’attuale capitolato oggi non permette nessun cambiamento, pur stando attenti a non compromettere l’equilibrio del menù, né è prevista la "flessibilità", condizione nodale ai fini della sostituzione delle pietanze non gradite. È nostra intenzione sottoporre un questionario di gradimento del servizio mensa in tutte le scuole del Comune così da rendere le famiglie parte attiva del cambiamento che vorremo intraprendere". A tal proposito è stato importante il confronto fra genitori, insegnanti e specialisti che si è svolto nella giornata di sabato scorso al centro culturale Fonti San Lorenzo, organizzato dal Comitato mense, dove si è parlato del tema: "Educare al cibo, un patto tra scuola e famiglia. Asterio Tubaldi