Trovati morti in casa a Macerata. "Dopo otto mesi non sappiamo ancora nulla"

La tragedia dei Canullo: padre, madre e figlio morti nella villetta. Il legale di uno degli eredi: "Proroghe senza ragione, i risultati dell’autopsia non sono stati depositati"

I corpi, già in decomposizione, furono trovati la mattina del 6 settembre (Calavita)

I corpi, già in decomposizione, furono trovati la mattina del 6 settembre (Calavita)

Macerata, 20 aprile 2022 - "A distanza di quasi un anno dalla morte, e di otto mesi dal ritrovamento dei corpi, ancora non sappiamo cosa sia successo in casa della famiglia Canullo. I risultati dell’autopsia non sono stati depositati in Procura". A sollevare il caso è l’avvocato Maurizio Gabrielli, legale di uno degli eredi di Eros Canullo, 80 anni, della moglie Angela Maria Moretti, 77, e del figlio Alessandro, 54 anni, dopo istanze e richieste ufficiali senza esito. Non ci sono infatti ancora risposte chiare, e neppure ipotesi, su cosa sia accaduto nella villa di borgo Santa Croce l’estate scorsa, quando all’improvviso tre persone – un ex imprenditore, una ex dipendente dell’Anffas e il figlio – scomparvero nel nulla. Solo il 6 settembre dell’anno scorso i loro corpi furono ritrovati, già in decomposizione. A far ritrovare la famiglia era stata una sorella di Angela Maria, Carla, che abita a Milano.

La donna sapeva che i Canullo conducevano una vita molto ritirata, ancora di più dopo che il figlio aveva avuto un brutto incidente. Ma dopo settimane di mancate risposte al telefono di casa, la donna aveva segnalato il fatto. Sul posto erano andati i sanitari del 118 e gli agenti della squadra mobile col commissario capo Matteo Luconi. Non c’erano segni di scasso alle porte e alle finestre della villa; ma il citofono e tutti i servizi erano funzionanti. "Una causa di morte violenta è stata esclusa subito", ricorda l’avvocato Gabrielli, che assiste gli eredi con il collega di Milano Gianluca Paracciani, figlio della sorella di Anna Maria. "La Procura ha deciso di disporre un’autopsia, ma da settembre c’è stata una serie di proroghe senza ragione e i risultati di quell’accertamento non si conoscono. La casa è chiusa da giugno, non so in che condizioni potrà essere. Tra l’altro, non posso escludere che qualcuno sia riuscito a entrare. Ai parenti non è stato consentito, visto che è sotto sequestro. Abbiamo problemi con la denuncia di successione, che va fatta entro un anno dalla morte. Abbiamo presentato istanze di dissequestro, solleciti, ma non abbiamo avuto risposte, se non che c’è il segreto istruttorio. Ormai la situazione sta diventando grottesca. Persino per i funerali è stato necessario relazionarci con la dirigenza ospedaliera, che ha segnalato alla Procura la condizione igienica ingestibile all’obitorio dove erano conservate le salme, e solo così a gennaio abbiamo potuto celebrare il rito funebre".

Alcuni aspetti legati alla morte dei tre congiunti, e in particolare ai diversi momenti in cui questa sia avvenuta, potrebbero avere ricadute importanti dal punto di vista ereditario: i Canullo erano benestanti, marito e moglie avevano alcuni immobili in città e non solo. Oltre a questo, considerato anche che i servizi sociali erano stati avvisati delle difficoltà della famiglia, non solo i parenti si domandano cosa di preciso sia accaduto in quella villa. "Se dovesse venire fuori qualcosa di insolito o di anomalo – si chiede ancora l’avvocato Gabrielli –, che indagini si potrebbero mai fare dopo tutto questo tempo? Questa situazione è incomprensibile, e grave".