Trovati morti dopo mesi in una villetta È giallo sulla fine della famiglia Canullo

Scoperta choc a borgo Santa Croce: vittime i coniugi Eros (80 anni) e Angela Maria (77), con il figlio 54enne Alessandro. La polizia non ha rilevato segni di violenza, nessuna traccia di monossido. L’allarme dato da una parente, oggi l’autopsia

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di Paola Pagnanelli

Tre persone sono state trovate senza vita in casa loro, ieri mattina. La scoperta è arrivata, a quanto sembra, ad almeno due mesi dalla morte. Si tratta di Eros Canullo, 80enne, di sua moglie Angela Maria Moretti, 77 anni, e del figlio 54enne Alessandro. A dare l’allarme ieri è stata una parente della famiglia, da Milano: non sentendoli da tempo, ha chiesto alle forze dell’ordine di andare a verificare. Così nella villa di borgo Santa Croce 72 – lungo la stradina che scende da Ficana a via Valenti, dietro al ristorante Officina – sono arrivati la Volante, i vigili del fuoco e il 118. Dato che nessuno rispondeva al campanello, i pompieri hanno aperto cancello e porta di casa, ma subito si sono fermati: l’odore nell’appartamento, con finestre e porte chiuse e i riscaldamenti accesi, era fortissimo e l’aria irrespirabile. Solo con i respiratori i soccorritori sono riusciti a entrare a scoprire cosa fosse accaduto.

In una camera, c’era a letto il corpo di Angela Maria Moretti; vicino a lei, in terra, il figlio, e in bagno Eros Canullo. I corpi erano in avanzato stato di decomposizione. Sul posto sono arrivati gli agenti della Scientifica, intervenuti anche da Ancona, e della Squadra mobile, diretti dal commissario capo Matteo Luconi, per gli accertamenti necessari. I vigili del fuoco hanno accertato che in casa non c’erano tracce di monossido di carbonio o altro, e tutti gli impianti erano perfettamente funzionanti, senza guasti né manomissioni. La polizia ha esaminato porte e finestre, senza trovare alcun segno di scasso. Non ci sono armi vicino ai corpi, né oggetti contundenti. Su disposizione del sostituto procuratore Stefania Ciccioli, nella villa è arrivato anche il medico legale Roberto Scendoni, per un primo esame sui corpi. A quanto sembra, non si vedrebbero segni di ferite o lesioni, ma i cadaveri sono in uno stato di grave compromissione, e questo ha reso praticamente impossibile individuare ferite o ecchimosi. Per questo, probabilmente oggi, sarà eseguita un’autopsia sui corpi, trasportati con grandi difficoltà all’obitorio di Macerata. Dal primo esame svolto ieri pomeriggio, sembra che i tre indossassero il pigiama. Il fatto che i termosifoni fossero ancora accesi fa pensare che la morte sia arrivata quando ancora in città era freddo, prima dell’estate. Un mese fa i carabinieri erano andati a cercare la famiglia, ma dai titolari del vicino ristorante avevano saputo che i tre erano probabilmente al mare, come ogni estate. Qualcosa di più anche sulla data della morte dovrebbe arrivare dall’esame autoptico, con cui si spera di chiarire cosa possa essere accaduto nella villa della famiglia Canullo. Altri accertamenti sono in corso anche per chiarire le condizioni generali della famiglia. Angela Maria Moretti aveva avuto di recente un ictus, per via del quale era stata ricoverata a Treia e poi era stata costretta a rimanere a letto.

Il figlio Alessandro da ragazzo era rimasto vittima di un brutto incidente, che lo aveva reso invalido e che aveva interrotto ogni suo progetto personale e professionale. Era il padre Eros a occuparsi di tutto, non si sa se e in che termini aiutato dai servizi sociali o sanitari. La famiglia era piuttosto conosciuta in città, ma negli ultimi anni i loro rapporti con l’esterno si erano via via ridimensionati, fino a sparire quasi del tutto. La loro casa, protetta da una cortina di alberi che rende impossibile vedere l’edificio, era diventata il loro mondo nel quale pochi, forse nessuno, potevano entrare.