
Macerata, 16 novembre 2023 – Avrebbe preso i congedi per malattia dall’ufficio scolastico, per seguire i seminari retribuiti organizzati dal suo sindacato. Inoltre avrebbe dichiarato di aver svolto dei corsi di formazione per più ore rispetto a quelle fatte davvero, per incassare rimborsi maggiori.
Per questo è sotto accusa Stefania Pierangeli, 49enne maceratese, imputata di truffa. I fatti – ancora tutti da accertare – sarebbero avvenuti tra il 2016 e il 2017. La procura ipotizza due diverse modalità di raggiri che la donna, impiegata all’ex provveditorato, avrebbe messo in atto per raggirare l’Ufficio scolastico regionale. In alcuni casi, avrebbe dichiarato falsamente di stare male, e nei giorni di congedo così ottenuti avrebbe partecipato ai seminari organizzativi retribuiti organizzati dal sindacato Fnada-Anquap, di cui era dirigente regionale. Così a febbraio del 2017 sarebbe andata a un seminario a Terni, il mese dopo a Salerno, ad aprile a Firenze e Cagliari.
In altri casi, dopo aver avuto dall’Ufficio scolastico delle Marche l’incarico di relatrice per il progetto Nuova Passweb Inps a febbraio del 2016, avrebbe dichiarato di aver prestato servizio per più ore rispetto a quelle fatte davvero. Così, da febbraio 2016 a maggio del 2017 sarebbe stata in diversi istituti scolastici del Maceratese, ma anche a Fermo e Ascoli, dichiarando di aver lavorato per nove o dieci ore, così da avere anche il buono pasto, e invece avrebbe tenuto l’incontro solo per cinque ore, o anche solo due ore, come sarebbe avvenuto una volta. In una occasione, ad aprile del 2017, avrebbe dichiarato di essere stata relatrice a Fermo per nove ore e mezza, e invece quello stesso giorno sarebbe stata a Roma, dove avrebbe svolto lo stesso incarico. Questi sarebbero i fatti per cui la donna è accusata di truffa.
Ieri per lei si è aperto il processo, in tribunale a Macerata, davanti al giudice Domenico Potetti. Nella prossima udienza, a febbraio, saranno sentiti i primi testimoni dell’accusa, citati dal pm Francesca D’Arienzo. Poi anche l’imputata, difesa dall’avvocato Vando Scheggia, potrà dare la sua versione dei fatti: la donna infatti respinge le accuse e nega di aver commesso alcuna truffa.