FABIO CASTORI
Cronaca

Truffa dei superbonus. Nove persone indagate. L’inchiesta si allarga

L’attività della Guardia di Finanza si è concentrata sulla Genco srl con sede operativa a Corridonia. Tanti i professionisti nel mirino.

L’attività della Guardia di Finanza si è concentrata sulla Genco srl con sede operativa a Corridonia. Tanti i professionisti nel mirino.

L’attività della Guardia di Finanza si è concentrata sulla Genco srl con sede operativa a Corridonia. Tanti i professionisti nel mirino.

Prende sempre più corpo l’indagine sui superbonus edilizi 110% della Guardia di Finanza di Fermo, incentrata sull’attività della società Genco srl con sede operativa a Corridonia. Per ora gli indagati, compresa la società, sono nove. Si tratta di due imprenditori edili: Gianluca Antosa, 50 anni, originario di Amandola ma residente a Tolentino e amministratore della società Genco, considerata il fulcro della frode; Damiano Nociaro, 64 anni, di Porto Sant’Elpidio. Poi ci sono due ingegneri: Peppino Buono, 55 anni, di Porto Sant’Elpidio e Valerio D’Agostino, 40 anni, di Città Sant’Angelo. E ancora tre commercialisti: Stefano Iommi, 58 anni, di Macerata; Simone Mancini, 43 anni, e Piergiorgio Ripa, 62 anni, entrambi di Porto Sant’Elpidio. Infine il direttore dei lavori, Maryan Vannini, 58 anni, di Porto Recanati. Tutti, a vario titolo, sono accusati di essere gli autori di un’articolata frode 110%, posta in essere tramite emissione di fatture per operazioni inesistenti, predisposizione di false asseverazioni e apposizioni di visti di conformità da parte dei professionisti coinvolti, al fine di ottenere agevolazioni dello Stato.

Le indagini, però, potrebbero allargarsi a macchia d’olio coinvolgendo altri personaggi molto in vista anche del Fermano e dell’Ascolano. Imprenditori legati anche al mondo del calcio ancora considerati dagli inquirenti come persone informate dei fatti, ma estremamente a rischio. Per questo motivo gli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Fermo, su delega della procura di Macerata, hanno raccolto ulteriori documentazioni, sentito altri testimoni e infine dato esecuzione, nel Fermano e nelle province di Macerata e Perugia, a un decreto di sequestro preventivo ed impeditivo di oltre 1,7 milioni di crediti fiscali inesistenti. La misura è giunta all’esito di una complessa e meticolosa attività investigativa che ha consentito di interrompere la truffa, ma che è ancora da definire nella sua interezza. Le mirate indagini hanno accertato come la Genco società che gestiva gli appalti e subappalti, avesse stipulato diversi contratti per l’esecuzione di interventi edilizi agevolati dalla detrazione fiscale del superbonus 110% su condomini della provincia di Fermo per oltre 16 milioni di euro e, attraverso fatture per operazioni inesistenti, avesse ottenuto agevolazioni dallo Stato per lavori di efficientamento energetico e sismico, in tutto o in parte mai realizzati, rappresentate dalla cessione dei relativi crediti fittizi, anche grazie alle false attestazioni di professionisti abilitati. Oltre agli amministratori della società appaltatrice, tra gli indagati vi sono infatti gli ingegneri, che si premuravano di presentare all’Enea - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile - le necessarie asseverazioni, con informazioni false o attestazioni non veritiere sulla congruità delle spese e sulla realizzazione degli interventi agevolati. I tre commercialisti, invece, erano incaricati di apporre i visti di conformità in relazione ai crediti ceduti e di trasmettere telematicamente i modelli di cessione del credito all’Agenzia delle Entrate. Nel mirino anche l’amministratore di alcuni condomini di Lido Tre Archi oggetto degli interventi edilizi, la cui posizione è da definire. Dunque c’è ancora chi trema, in attesa dei nuovi sviluppi delle indagini.

Fabio Castori