Macerata, truffa da dodicimila euro a una società sportiva: 28enne nei guai

La ragazza si era fatta accreditare la somma su un conto corrente postale appena aperto, poi era passata a ritirarne una parte consistente in contanti: denunciata dalla polizia

Sul caso ha indagato la polizia postale (foto d’archivio)

Sul caso ha indagato la polizia postale (foto d’archivio)

Macerata, 16 marzo 2023 – Accusata di aver messo in atto una truffa da quasi 12mila euro ai danni di una società sportiva, una 28enne è finita nei guai e il suo conto corrente è stato sequestrato. A indagare è stata la sezione operativa per la sicurezza cibernetica – polizia postale e delle comunicazioni di Macerata, in merito a un caso di cosiddetto smishing/vishing, una tipologia di truffa attuata attraverso i messaggi sms e le chiamate che sembrano arrivare da un istituto di credito, ma che in realtà sono finalizzate a ottenere le credenziali di accesso all’home banking della vittima, con le quali disporre poi trasferimenti di capitali sui conti dei truffatori. Nei giorni scorsi, alla polizia è arrivata la segnalazione del direttore di un ufficio postale di un paese vicino Macerata, insospettito: una società dilettantistica di basket della Lombardia aveva accreditato una circa 12mila euro, su un conto postale che era stato aperto solo poche ore prima, e subito dopo la titolare del conto si era presentata allo sportello per ritirarne una parte consistente in contanti.

I poliziotti della sezione per sicurezza cibernetica sono subito andati all’ufficio postale, per identificare le persone coinvolte. Grazie ai rapidi accertamenti fatti in seguito, è stato possibile individuare il presunto autore del fatto e, come disposto dalla procura, sono stati eseguiti il blocco e il sequestro preventivo del conto corrente postale beneficiario del bonifico fraudolento. La 28enne titolare del conto è stata denunciata per truffa. Purtroppo questo è l’ennesimo caso denunciato di questo tipo di raggiri fatti tramite messaggi o telefonate. Moltissime arrivano da finti operatori del trading online. In genere, la tecnica seguita è quella di proporre un investimento ad esempio su Amazon, chiedendo di usare 250 euro: bisogna installare un programma per il controllo da remoto del cellulare o del computer, come AniDesk o TeamViewer, poi si deve scaricare una app che finge di mostrare come sta andando l’investimento. A quel punto, si deve aprire anche un conto online, su cui versare i soldi. Fatto questo, i truffatori entrano nel conto online e usano i soldi per comprarsi criptovalute. A un certo punto, la app simula una perdita, e dopo un mese arriva la chiamata di un altro falso broker, che denigra il collega che l’ha preceduto e promette investimenti super redditizi grazie alle sue competenze, e si ricomincia da capo, perdendo tutto il possibile. Esistono sistemi per le "spuffing call", chiamate che sembrano arrivare da banche ed enti vari, ma che in realtà sono anche qui tranelli.