FRANCESCA CIPRIANI
Cronaca

"Tumore al collo dell’utero, il calo è drastico"

"Oggi gli interventi oncologici per il tumore al collo dell’utero (cervice uterina) rappresentano solo il 10-20% della nostra casistica –...

Mauro Pelagalli, ginecologo dell’Ast di Macerata, parla di vaccinazione anti-Hpv e screening periodico

Mauro Pelagalli, ginecologo dell’Ast di Macerata, parla di vaccinazione anti-Hpv e screening periodico

"Oggi gli interventi oncologici per il tumore al collo dell’utero (cervice uterina) rappresentano solo il 10-20% della nostra casistica – afferma il dottor Mauro Pelagalli, ginecologo dell’Ast di Macerata –. Un calo drastico, che riflette l’efficacia di due strumenti oggi fondamentali: vaccinazione anti-Hpv e screening periodico" Negli ultimi vent’anni, gli interventi per tumore al collo dell’utero all’Ast di Macerata si sono più che dimezzati: da 60-70 casi l’anno a meno di 30. Secondo Pelagalli si può fare anche di meglio: "Se continuiamo su questa strada, possiamo davvero sconfiggerlo. Alcuni Paesi, come l’Australia, prevedono di azzerare i casi entro il 2035. Anche noi in Italia possiamo farcela".

Nonostante i progressi, c’è un dato che preoccupa: l’età media delle pazienti si è abbassata. Sempre più donne tra i 32 e i 42 anni ricevono diagnosi, spesso perché non vaccinate. Il tumore, che una volta colpiva tra i 50 e i 65 anni, oggi si manifesta prima: "Sono cambiate le abitudini sessuali rispetto al passato, questo è il motivo. Il virus è lo stesso – avverte Pelagalli– ma chi non è protetto resta vulnerabile, nonostante stili di vita simili" Un altro fronte è l’inclusione delle donne straniere nei programmi di prevenzione. Spesso non conoscono i rischi né i percorsi disponibili: "Anche su questo bisogna lavorare. La prevenzione è un diritto universale: oggi abbiamo gli strumenti per vincere, sta a noi usarli" Grazie alla vaccinazione, introdotta in Italia nel 2007 per le ragazze e estesa ai ragazzi dal 2017, abbiamo oggi una copertura contro i 9 ceppi più pericolosi del virus HPV, responsabili non solo del tumore cervicale, ma anche di altre forme tumorali. Il medico spiega anche quanto sia importante combattere la disinformazione, partendo dalla consapevolezza che bisogna fare una distinzione: "Spesso si confonde il tumore del collo dell’utero con quello del corpo dell’utero (endometrio o muscolo uterino). Ma sono malattie differenti. Il tumore alla cervice è HPV-mediato, provocato cioè dal virus del papilloma umano, e può essere efficacemente prevenuto. Al contrario, i tumori dell’endometrio e del muscolo uterino (come i sarcomi) hanno origine genetica o degenerativa"

Il vaccino è sicuro e ben tollerato. "Non contiene il virus vero e proprio – continua – ma solo la sua ‘targa’, una proteina superficiale. Anche in chi è già entrato in contatto con l’HPV, funziona da booster del sistema immunitario. Viene consigliato tra gli 11 e i 12 anni, ma è efficace anche dopo, ed è gratuito in molte Regioni" Oltre alla prevenzione primaria relativa al vaccino, le Marche hanno introdotto lo screening con test HPV per tutte le donne tra i 25 e i 65 anni, al posto del solo Pap-test. "Il Pap test poteva mancare infezioni recenti – sottolinea il medico – ora testiamo direttamente la presenza del virus: se il tampone Hpv è negativo, il controllo è ogni 5 anni; se positivo, si segue con Pap test e accertamenti mirati ogni anno". Risultato? Più diagnosi precoci e meno tumori invasivi.

Francesca Cipriani