Tumori, a Macerata macchinari intelligenti per batterli

Quattro milioni per acquistare endoscopi di ultima generazione. Il primario Feliciangeli: oltre diecimila procedure ogni anno

Giuseppe Feliciangeli, direttore di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva

Giuseppe Feliciangeli, direttore di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva

Macerata, 7 dicembre 2019 - Oltre 4 milioni di euro per dotare gli ospedali dell’Area vasta 3 dei più moderni endoscopi disponibili a livello mondiale. È questo lo scopo della gara europea, appositamente bandita dall’Asur Marche. Grazie a questa gara, negli ospedali della provincia di Macerata (Camerino, Civitanova, Macerata, San Severino) saranno disponibili i migliori colonscopi, gastroscopi, ecoendoscopi, duodenoscopi per eseguire le tanto temute gastroscopie e colonscopie con la migliore tecnologia esistente. Giuseppe Feliciangeli, direttore della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’ospedale di Macerata spiega l’importanza di questa operazione. Quali saranno i vantaggi e le opportunità? «Questi strumenti ci consentiranno di offrire prestazioni di qualità sempre maggiore. La tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. L’industria ogni anno ci offre endoscopi sempre più piccoli, più maneggevoli, con la possibilità di ottenere immagini del tratto gastrointestinale sempre più definite. Questo garantisce una più accurata diagnosi delle malattie dell’apparato digerente. È per questo che nella gara di acquisto di questi endoscopi abbiamo inserito una clausola per cui nei prossimi 5 anni almeno (con possibilità di arrivare fino a 9 anni), l’industria che risulterà vincitrice dovrà garantire la continua sostituzione degli endoscopi con i modelli migliori che la tecnologia produrrà negli anni. Avere a disposizione il miglior colonscopio ci consentirà di individuare polipi intestinali sempre più piccoli, quando ancora sono benigni, e quindi più facili da asportare garantendo alla persona di non ammalarsi di tumore del colon-retto, il secondo più frequente nella nostra popolazione». Per quanto riguarda i gastroscopi, invece? «Nella gara sono inclusi anche i gastroscopi di ultima generazione che permettono di studiare meglio le malattie delle prime vie digestive (esofago, stomaco e duodeno). In tutti i nostri ospedali avremo videogastroscopi dotati di videocamere miniaturizzate che permetteranno di vedere dettagli sempre più sottili (fino a circa 100 volte) della parete di questi organi. Tutti gli ospedali avranno anche gastroscopi «slim», con un diametro di circa 5 millimetri, per eseguire gastroscopie transnasali, meglio tollerate rispetto alle tradizionali» Qual è il volume di queste attività nel territorio dell’Area vasta 3? «Nella nostra provincia si eseguono annualmente oltre 10mila procedure endoscopiche, tra gastroscopie e colonscopie. Ma la nostra attività non si esaurisce solo in questo. Nell’ospedale di Macerata eseguiamo anche esami endoscopici complessi come la colangiopancreatografia retrograda endoscopica (meglio nota come Ercp) e la ecoendoscopia, esami molto utili nella diagnosi e cura delle malattie benigne delle vie biliari (prima fra tutte la litiasi biliare, meglio nota come «calcoli del fegato») e nelle malattie maligne delle vie bilio-pancreatiche (tra queste purtroppo i colangiocarcinomi e i tumori maligni del pancreas). Grazie alla sensibilità del direttore Maccioni, che ha permesso l’acquisizione di tutti questi aggiornamenti tecnologici, la Gastroenterologia dell’Area vasta 3 è un reparto di eccellenza regionale e nazionale. Io e i miei colleghi mettiamo il massimo impegno per aiutare i cittadini a prevenire, combattere e risolvere le malattie del tratto gastrointestinale».