PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Turismo, l’atto d’accusa della Cgil "Baristi e camerieri sottopagati"

Il sindacato: manca il personale? Solo un datore di lavoro su 50 è pronto a fare il contratto collettivo

Turismo, l’atto d’accusa della Cgil  "Baristi e camerieri sottopagati"

Turismo, l’atto d’accusa della Cgil "Baristi e camerieri sottopagati"

di Paola Pagnanelli

Solo un datore di lavoro su 50 era pronto a fare il contratto collettivo. Gli altri hanno parlato di "orari flessibili", impegno sette giorni su sette e "stipendi in base a quanto sei sveglio". È il desolante risultato di una indagine fatta dalla Cgil con Nidil e Filcam, "dopo tante lamentele da parte dei titolari di ristoranti o chalet sulle carenze di personale e sui giovani tutti fannulloni – ha spiegato il segretario provinciale del sindacato, Daniele Principi –. Con l’aiuto di alcuni ragazzi e ragazze, abbiamo risposto agli annunci di ricerca di personale soprattutto pubblicati sui social, o diffusi tramite passaparola, o in alcuni casi nei centri per l’impiego. A una cinquantina di operatori del turismo (chalet, alberghi, ristoranti e bar) soprattutto del Maceratese e in piccola parte delle province di Ancona e Fermo, abbiamo posto le stesse domande".

"I più ricercati sono i baristi – ha proseguito Loredana Guerrieri del Nidil –, poi il personale di sala, lavapiatti e aiuto cucina, infine i fattorini. I contratti offerti sono per lo più quello a chiamata, poco a tempo determinato, in un caso addirittura il lavoratore doveva diventare socio volontario. La metà dei contattati non parla di contratto. Solo uno ha citato il contratto nazionale. L’impegno era nella metà dei casi sette giorni su sette; poco più del 20 per cento offre un giorno di riposo settimanale, il 15 per cento non prevede orari fissi, neppure un range di orientamento". Il gelo quando si arriva al tema retribuzione. "La metà dei contattati ha risposto che non poteva parlarne per telefono – continua Guerrieri –. Un terzo propone tra i 7 e i 10 euro l’ora, ma tutto compreso: nessuno straordinario, nessuna maggiorazione per il turno di notte, niente Tfr. Un dieci per cento paga meno di 7 euro l’ora. C’è stato chi ha detto che avrebbe pagato in base a quanto il lavoratore era sveglio. Il contratto collettivo del turismo è scaduto, qui sembra che molti non sappiano neppure che esiste". "Spesso – racconta una delle ragazze impegnate nel sondaggio – i datori di lavoro chiedevano se fossimo universitari, come se il lavoro di uno studente valesse meno. E quasi sempre rispondevano con sufficienza, come se ci stessero facendo un favore a offrirci il lavoro". "Il lavoro somministrato – ha sottolineato ancora Guerrieri – nelle Marche riguarda il 14,5 per cento delle assunzioni, contro una media nazionale del 13,2. Siamo sesti in Italia per l’utilizzo di questo contratto. Peggio ancora con il lavoro interinale, a chiamata: siamo la regione che lo usa di più, con il 17,7 per cento delle assunzioni, contro la media nazionale dell’8,9 per cento. Un uso così massiccio in una regione così piccola fa porre qualche domanda, perché spesso nasconde il lavoro nero". "La ristorazione – ha aggiunto Angelica Bravi della Filcam – ha il più alto numero di occupati under 29, ma solo il 5 per cento hanno il contratto degli stagionali. Queste persone oggi in provincia guadagnano in media 6.262 euro lordi l’anno, la media regionale è di 6.719 euro. La retribuzione media è di 500 euro al mese. Un’indagine dell’Ispettorato del lavoro nazionale su 445 imprese del turismo ha riscontrato irregolarità nel 76 per cento dei casi. Sempre più spesso arrivano al sindacato ragazzi distrutti, che chiedono le dimissioni perché non ce la fanno più a lavorare tutti i giorni". I sindacalisti sollecitano una destagionalizzazione del turismo in provincia, l’approvazione del nuovo contratto collettivo, "cosa non facilitata dal governo con i vari voucher", un confronto tra domanda e offerta per migliorare il turismo "che non può essere di alto livello con queste condizioni di lavoro. Tra l’altro – ha concluso Principi – nel turismo ci sono stati aumenti enormi, e ci sarebbe da capire dove finiscono visto che i lavoratori sono pagati sempre meno".