Tutti contro Filisetti: "Va licenziato subito"

La sinistra in pressing sulla ministra Azzolina. I sindacati: retorica bellicistica che tradisce la Costituzione e rasenta l’apologia del fascismo

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di Paola Pagnanelli

Richieste di licenziamento e un coro di critiche ha sollevato la lettera agli studenti del direttore dell’ufficio scolastico delle Marche Ugo Marco Filisetti, che rispolverando termini e ideali fascisti sembra chiamare alle armi gli studenti. Il deputato Nicola Fratoianni, portavoce di Sinistra italiana, ha inviato una interrogazione parlamentare alla ministra Azzolina, chiedendo il licenziamento del dirigente. "Al di là dei toni e delle parole sbagliate, è impressionante il copia e incolla operato: non bastano più l’indignazione e le proteste" esordisce ricordando le parole di Mussolini a Milano il 23 gennaio 1919, alla nascita dei Fasci di Combattimento. "Nell’interrogazione alla ministra – prosegue Fratoianni – porremo l’esigenza di rimuoverlo da quell’incarico e provvedere al suo licenziamento". "Disapprovazione e profondo sconcerto" esprimono Cgil, Cisl e Uil Marche, con le rispettive categorie della scuola. "In un momento così delicato, il direttore indulge a un’antistorica retorica bellicistica che tradisce lo spirito della nostra Costituzione con toni che rasentano l’apologia del fascismo. Un conto è il doveroso omaggio e il ricordo commosso di vite spezzate dalla guerra, ben altro è esaltare la guerra stessa. Preoccupa altresì che l’assessora regionale all’istruzione Giorgia Latini non solo non abbia colto la gravità di ciò che ha scritto Filisetti, ma ritenga il suo un "bel messaggio". Chiediamo una ferma reazione da parte della ministra Azzolina e la invitiamo a intervenire subito". "Seppur si possa intendere positivamente il riferimento ai giovani Italiani che hanno perso la vita nelle trincee, riteniamo assolutamente inappropriati il modo e le parole utilizzate – affermano i parlamentari e le consigliere regionali del M5S delle Marche –. Troppi i riferimenti a situazioni e a termini propri di una cultura che ispira oggi gruppi giovanili di estrema destra, nazionalista o fascista. Da dirigenti che occupano ruoli così importanti auspichiamo messaggi ben più edificanti e ponderati". "Ogni guerra è una mattanza, costruita dai potenti sulla pelle di chi potente non è" aggiunge il movimento Dipende da noi: "È compito della scuola insegnare a decostruire la retorica nazionalista e bellicista, anche per coltivare la giusta memoria dei caduti di tutte le guerre". Il movimento chiede alla ministra Azzolina di richiamare il direttore al rispetto della Costituzione "e di rimuoverlo dall’incarico, ove non pervenga presto da parte sua una ritrattazione dei contenuti e dei toni utilizzati". "Riconoscere il sacrificio di molti giovani che combatterono nelle guerre è legittimo – commenta la federazione di Macerata del Partito comunista italiano –, ma chiedere di esaltare l’eroismo bellico alle giovani generazioni è un atto da denunciare fortemente".