Tutto pronto a San Giovanni, le campane tornano a suonare

Benedizione del vescovo: conto alla rovescia per l’inaugurazione della Collegiata

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Cinque minuti di concerto, così le quattro campane ritrovate della chiesa collegiata di San Giovanni hanno festeggiato il loro ritorno e salutato la città. Diversi i curiosi che, nonostante la pioggia, si sono trovati ieri in piazza Vittorio Veneto per assistere alla benedizione delle campane da parte del vescovo Nazzareno Marconi. "Saranno complementari a quelle di piazza della Libertà – ha detto il vescovo, mentre là però indicheranno l’ora del lavoro, qui a San Giovanni segneranno l’ora della preghiera. Insieme, il livello simbolico e quello tecnico fanno la vita". I lavori sono terminati e il 17 dicembre sarà aperta la chiesa, "molto importante per la comunità", ha detto il sindaco Sandro Parcaroli. Ecco quando suoneranno le campane, come ha spiegato don Luca Riz, vicedirettore ufficio liturgico della Diocesi, durante la presentazione ieri alla Mozzi Borgetti: ogni giorno mezzora dopo il tramonto la campana più antica suonerà l’Ave Maria, mentre alle 12 sentiremo tredici tocchi di campana (Angelus), ad ogni solennità (Natale, Pasqua, Capodanno) il suono durerà per la mezzora precedente la messa. La domenica suoneranno tre campane, e durante la consacrazione del pane e del vino la più antica suonerà a beneficio spirituale dei passanti, ha detto don Luca. Il prof Mauro Saracco ha introdotto gli interventi: dopo la lettura di un testo di Mariella Troscè (assente) da parte di Ivano Palmucci, vicedirettore archivio Diocesi, è stato il turno dell’architetto Silvano Iommi, che ha parlato della prospettiva di corso della Repubblica e annunciato che intendono recuperare e valorizzare il pozzo-cisterna davanti alla chiesa, e ha ricostruito la storia fino a quando fu demolito il complesso di Santa Caterina e fu edificata la caserma dei carabinieri nel 1884 e creato il portico. L’architetto Giacomo Alimenti, direttore ufficio tecnico della Diocesi, ha descritto il campanile, "caratteristico delo skyline di Macerata, venendo da Roma cupola e campanile sono l’elemento distintivo della città" e ha spiegato simboli, immagini e testi sulle campane. Sauro Corinaldi, maestro campanaro, ha illustrato la differenza tra ora italica e ora astronomica, in un affascinante viaggio nel tempo. Hanno lavorato: l’ufficio di committenza col vescovo Nazzareno Marconi, Gianluca Merlini, Giacomo Alimenti, Enrico Governatori, l’ufficio direzione lavori con Michele Schiavoni, Henry Gullini, Aldo Tuzio, Giuliano Incicco, Daniele Alimenti, Stefano Pasquali, Emilio Antinori, le imprese Rti Edil 93, Eures Arte ed Eredi Paci Gerardo.

Chiara Gabrielli