Uccide la madre a San Severino Marche (Macerata) con le forbici, poi tenta di darle fuoco

La vittima è Maria Bianchi, 84 anni. Il figlio Michele Quadraroli era in cura per malattie psichiatriche: non ricorda nulla. Nella notte è stato arrestato

San Severino Marche (Macerata), 28 novembre 2022 - Si è accanito sulla madre a colpi di forbici, con una aggressione iniziata in camera e finita nel bagno della loro casa, proprio sopra al bar in via Raffaello Sanzio dove da sempre lavoravano entrambi (video). Ora è accusato di omicidio Michele Quadraroli, 56enne che soffriva di malattie psichiatriche e aveva avuto in passato problemi di tossicodipendenza, nella notte è stato arrestato.

Omicidio San Severino Marche, un litigio per il cane poi Quadraroli uccide la madre

Maria Bianchi, 84 anni, uccisa dal figlio Michele Quadraroli
Maria Bianchi, 84 anni, uccisa dal figlio Michele Quadraroli

La vittima, Maria Bianchi, aveva 84 anni, e fino alla fine ha cercato di fare il possibile per aiutare il figlio. L’allarme è arrivato intorno alle 14 di ieri. Lo psichiatra che aveva in cura Quadraroli ha chiesto aiuto ai carabinieri: aveva sentito l’uomo sabato sera, e poi ieri mattina, e quello che lui gli aveva detto lo aveva fatto preoccupare. La caserma dell’Arma è a pochissima distanza dalla casa della famiglia, sopra al bar, e i militari sono arrivati pochi minuti dopo. Ma era già troppo tardi.

Madre uccisa, "A 84 anni lavorava per aiutarlo, lui non era mai stato pericoloso"

Maria Bianchi era a terra, il viso devastato dai colpi delle forbici che erano ancora infilate nella sua pancia. Il figlio avrebbe anche provato a darle fuoco. L’uomo è stato portato in caserma, e nell’appartamento sono arrivati il comandante della Compagnia di Tolentino, il maggiore Giulia Maggi, il maresciallo Massimiliano Lucarelli, comandante della stazione di San Severino, i militari specializzati nelle indagini scientifiche del Reparto operativo di Macerata e il medico legale Antonio Tombolini, che ha eseguito una prima ispezione sul corpo della donna.

In caserma intanto, assistito dall’avvocato Laura Antonelli, Quadraroli è stato sentito dal sostituto procuratore Vincenzo Carusi. A quanto sembra, l’uomo non ricorderebbe nulla di quanto fatto. I carabinieri lo hanno trattenuto in caserma fino a tardi. Per lui si profila l’accusa di omicidio, anche se molto verosimilmente sarà da accertare la sua capacità di intendere e di volere. Di più su questi aspetti si potrà sapere probabilmente oggi, quando sarà valutata anche la documentazione clinica del settempedano.

La salma della vittima è stata portata all’obitorio di Macerata, in attesa delle decisioni della procura. Ancora non si sa cosa possa aver scatenato l’aggressione. Il bar domenica era chiuso, e secondo qualcuno lo era già da venerdì perché il 56enne si era ammalato. Si sa che l’uomo era in terapia con gli psicofarmaci, e fino a ieri non aveva mai manifestato alcun segno di pericolosità: era una persona sempre molto tranquilla, mai aveva avuto comportamenti aggressivi.

Lui e la madre si alternavano nel bar, che aveva ancora clienti anziani affezionati. Maria Bianchi, vedova ormai da alcuni anni, aveva sempre lavorato in quel locale. Tutti la conoscevano a San Severino, anche perché era una persona buona, gentile e sempre pronta a dare una mano a chi ne avesse bisogno. In primis ovviamente al figlio: era per lui che la donna, malgrado l’età, aveva continuato a portare avanti l’attività, tra le difficoltà causate dal terremoto e poi dalla pandemia. In quel quartiere residenziale, dove le scosse del 2016 avevano causato tanti danni, tutti conoscevano madre e figlio. Ma pur conoscendo le difficoltà di lui, nessuno avrebbe mai immaginato che ci fosse la possibilità di un epilogo simile.