"Umile e sempre sorridente, era un ragazzo speciale Non è giusto andarsene così"

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"Era un ragazzo speciale, prudente. Non è giusto che sia morto così". Non riesce a farsene una ragione Gianluca Lanciani, direttore della Scuola di alpinismo, scialpinismo e arrampicata libera di Macerata. Conosceva benissimo Maurizio Pandolfi, l’idraulico 36enne di Montecassiano morto ieri a Genga, ed è stato tra i primi a sapere della tragedia. "Da quanto sappiamo – racconta Lanciani – si stava arrampicando con un’amica su una via a più tiri nella zona di Frasasssi. All’altezza dell’ultimo “tiro’’ della via, è andato a destra in una parte in cui la roccia non era buona, con dei massi instabili e non è riuscito a proteggersi". Chi conosceva Pandolfi lo descrive come un ragazzo molto bravo ad arrampicare, tanto da essere entrato nella Scuola di Macerata come aspirante istruttore. "Era una persona preparata – continua Lanciani –, un grande appassionato di arrampicata libera. Umile, equilibrato, era un ragazzo prudente, attento, che non osava. Eravamo usciti insieme anche lo scorso fine settimana sulle Dolomiti, non è giusto che sia morto così". Nella serata di ieri, la notizia della tragedia si è diffusa anche a Montecassiano, dove Pandolfi viveva con la madre. Diplomato all’Itc "Gentili" di Macerata, non era sposato e lavorava come idraulico. Senza parole il sindaco Leonardo Catena. "Maurizio – ricorda – era nel gruppo del Palio dei terzieri, stava con gli sbandieratori. Era un ragazzo disponibile, sempre sorridente. È una tragedia terribile, sono senza parole. Il mio pensiero va ai familiari e agli amici".