Un altro giorno di occupazione per la Palestina

Studenti e studentesse occupano la facoltà di Filosofia per discutere di Palestina e del ruolo dell'università in una piccola provincia. Workshop, assemblee, incontri e live musicali per riappropriarsi di spazi politici e organizzativi.

Prosegue l’occupazione della facoltà di Filosofia. Il collettivo Depangher, che ha organizzato il corteo di giovedì sera e che sta portando avanti, insieme ad un folto gruppo di studenti, l’occupazione del polo di via Garibaldi, chiede che Unimc stoppi gli accordi con l’università israeliana Ono academic college. "Questa giornata è la continuazione del corteo. Qui parliamo di Palestina, con discussioni ed assemblee che aiutino a comprendere la situazione in occidente e il nostro ruolo di studenti e studentesse – spiega il collettivo –, abbiamo organizzato per oggi quattro eventi aperti a tutta la comunità maceratese. Riteniamo infatti l’università, soprattutto in una piccola provincia come questa, sia una linfa che nutre la città intera". A Filosofia ieri in mattinata è stato organizzato un workshop di "subvertising art", un "ribaltamento dell’arte coloniale" con i ragazzi dell’Accademia di belle arti. Nel pomeriggio è organizzata un’assemblea rivolta a chi ha partecipato al corteo per capire come continuare la mobilitazione a fianco della resistenza palestinese. Poi, l’incontro con Paolo Godani, professore di filosofia estetica, e Vanni Santoni, giornalista e narratore, in cui si discuterà di come ci si possa riappropriare di spazi politici e organizzativi all’interno dell’università. In serata poi due live musicali. Per tutta la durata dell’occupazione è stata visibile la mostra audiovisiva "Decolonizzare il presente: voci dalla Palestina che resiste, dal medio oriente che si mobilita e dall’occidente che diserta".