Un cartone contro la mafia "Così ho disegnato le scene"

Il maceratese Francesco Forti ha curato la direzione artistica dell’animazione "Tufo" è ispirato all’imprenditore e testimone di giustizia Ignazio Cutrò.

Un cartone contro la mafia  "Così ho disegnato le scene"

Un cartone contro la mafia "Così ho disegnato le scene"

di Lorenzo Monachesi

C’è anche la mano del maceratese Francesco Forti nel film-cartoon "Tufo", in cui la regista Victoria Musci racconta la vicenda del testimone di giustizia Ignazio Cutrò, l’imprenditore siciliano che nel 1999 si è ribellato alle "attenzioni" e minacce di un clan mafioso. Forti ha curato la direzione artistica dell’animazione.

Forti, qual è stata la difficoltà di inserire in una scenografia reale i personaggi animati?

"Non è stato semplice trovare la location giusta, ma una volta individuata c’è stato il problema di inserire l’animazione che richiede un lungo processo di lavorazione, perché serve una quantità enorme di disegni".

Quanti ne sono serviti?

"È un calcolo complicato, diciamo che mediamente servono 12 disegni per ogni secondo di proiezione, il film dura 26 minuti".

I personaggi sono stati disegnati anche da mani differenti?

"Il mio compito è stato far sì che i personaggi fossero sempre gli stessi sebbene disegnati da autori diversi. È stato necessario un lavoro per dare una coerenza a quanto si vede nel film".

Lei già nel 2009, quando si è diplomato all’Accademia di belle arti di Macerata, aveva pensato di imboccare la strada dell’animazione?

"Mi sono diplomato con un corto d’animazione e poi ho cercato una scuola di specializzazione. È stato fondamentale l’ultimo anno in Accademia per capire che avrei preso questa strada. A Torino ho frequentato la scuola di specializzazione e con alcuni compagni abbiamo fondato la Ibrido Studio che porta avanti questi progetti".

A giugno con questo lavoro parteciperà al festival dei film di animazione di Annecy accanto a colossi come Disney e Warner Bros. Cosa significa dal punto di vista professionale?

"È un traguardo molto significativo. A volte l’animazione è vista come un genere per bambini, invece è un linguaggio adatto a tutte le storie ed è l’ideale per quelle sociali e tematiche. Al nostro fianco ci saranno dei colossi, ma siamo tranquilli perché la storia che porteremo ha un forte messaggio".

L’altro giorno il film è stato trasmesso su Rai 3 ed è ora disponibile su Rai Play: c’è stata tensione prima della proiezione?

"In verità lo abbiamo fatto vedere ad alcuni gruppi, c’era innanzitutto la curiosità di vedere la reazione di persone di differente età di fronte a una storia dove l’animazione è inserita in scene reali".

Quale reazione le è rimasta più impressa?

"C’è chi ha detto di essersi commosso in un film in cui la regista inserisce momenti di tenerezza ma anche di paura. Io mi sono emozionato a disegnare e ad animare alcune scene, è stato veramente bello verificare che tale messaggio sia arrivato".