Attorno a Elcito si estende una comunanza agraria di circa 250 ettari. L’Unione montana ne ha affidato l’incarico di commissario straordinario all’avvocato Gianfranco Borgani. Avvocato, cosa sono le comunanze?
"Antiche forme di proprietà collettiva che gestiscono da secoli territori in uso civico. Nelle Marche sono poco meno di 300. Hanno presidente e consiglio di amministrazione, e un’assemblea degli utenti per le decisioni più importanti".
Nel caso di Elcito perché un commissario?
"L’assemblea, di cui fanno parte i tre residenti e coloro che hanno un’abitazione a Elcito, non è riuscita finora a fare sintesi sul nuovo statuto, senza il quale non è possibile andare avanti. Il mio compito è rimettere in moto una macchina ferma".
Ci sono visioni diverse sul futuro di questo luogo?
"Negli atti questo non risulta, ma non ho partecipato alle riunioni degli utenti. Ho scritto una raccomandata agli interessati per incontrarli, però non ho avuto ancora risposta. È necessario confrontarsi per capire i problemi e cercare le soluzioni per il bene della comunanza, il cui futuro è a rischio".
In che senso?
"C’è chi pensa che la comunanza non abbia più motivo di esistere. C’è un ripetuto disconoscimento del Cda e delle sue proposte. Questo è stato messo nero su bianco e inviato agli organi competenti, in primis all’Unione montana che, di fronte allo stallo, ha optato per il commissariamento".
Senza la comunanza, chi gestirebbe i 250 ettari di bosco e prati?
"Secondo la legge deve farsene carico il Comune con un’amministrazione separata, non senza difficoltà. Il rischio sarebbe di passare da uno stato di conservazione del territorio, garantita da chi vi abita, a uno di possibile abbandono".
C’è pure chi teme per la "sclassificazione e il mutamento della destinazione delle terre" usate ora con finalità agro-silvo-pastorali.
"Ci sono vincoli paesaggistici e ambientali di grado elevato, all’interno di una riserva. E ogni decisione della comunanza passa al vaglio di Comune, Unione montana e Regione. C’è ampia garanzia di tutela. Il legislatore, rivedendo il quadro normativo, ha voluto vedere nelle comunanze uno strumento di salvaguardia e valorizzazione del territorio".
Dunque un’opportunità?
"L’ingresso dei nuovi utenti (proprietari non residenti, ndr), consentito ora dalla legge, può dare un futuro alle comunanze. A Elcito hanno investito, hanno a cuore il luogo e voglia di mettersi all’opera per un rilancio: dare una possibilità a questa alternativa significherebbe non farla sparire. Tutto cambia nel tempo: la legge del 2017 ha dato rilievo costituzionale a questi soggetti, ma sta a noi dargli un futuro nella concretezza delle trasformazioni nei nostri territori".