Professore Gianluca Del Papa ucciso dal malore: "Un dolore assurdo, era speciale"

Non si danno pace i colleghi dell’insegnante 55enne: "Sabato era agli scrutini, siamo stati a lavorare e a ridere come sempre"

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di Chiara Gabrielli

"Gianluca era una persona speciale. È difficilissimo parlarne al passato, è accaduto l’impensabile. L’abbiamo visto sabato per gli scrutini, siamo stati a ridere, a prenderci in giro come sempre. Abbiamo pure discusso per una valutazione. E il giorno dopo non c’era più". Non si danno pace i colleghi di Gianluca Del Papa, trovato senza vita a 55 anni lunedì mattina al Sasso d’Italia: stroncato da un malore domenica, è stato avvistato il giorno dopo da una ragazza. Giaceva disteso su un telo, a petto nudo. È morto mentre leggeva un libro. Insegnante di sostegno alle medie di Morrovalle da 15 anni, a scuola era adorato.

"Sono distrutta – dice Fabiana Scarpetta, anche lei docente nell’istituto via Piave –. Gianluca stava seguendo un’alunna di terza, avevano un rapporto così bello che sembrava suo padre piuttosto che il suo insegnante. Lei era molto legata a lui, tutti i ragazzini gli erano affezionati. Era bravissimo nel lavoro, umano, sempre presente per gli studenti". A piangerlo poi il mondo della cultura maceratese: frequentava il gruppo di poesie, poi, da diversi anni, la scuola popolare di filosofia. "Era solito andare a piedi al Sasso e mettersi a leggere – ricorda Andrea Ferroni –, poi andava da Cabaret. Con la sua ironia bonaria e la capacità di stare in silenzio, di ascoltare, se c’era da dare una mano, si rendeva disponibile, sempre". Alto, capelli lunghi, "in tanti lo chiamavano il vichingo – continua Ferroni –. Appassionato di fumetti, una volta si presentò vestito da Dottor Destino. Divorava i libri, penso non ci fosse un argomento che non conoscesse. Non so dire quante poesie abbia scritto". Una è stata pubblicata da Alessandro Seri in un post, introdotta da una riflessione: "Gianluca, se avessi dovuto scegliere come andartene avresti scelto esattamente il modo in cui poi è accaduto. Mi sento molto fortunato ad aver condiviso con te tanta poesia. Mi resta il rimpianto di non averne condivisa ancora di più, fino alla vecchiaia". La poesia di Gianluca (2006): "Ecco il vino dai passi veloci, uno dei miei molti confini, certo un pezzetto dei miei contorni. Dammi del vino qualsiasi e ti parlerò dei miei principi, dell’acqua e vino, di un’eredità di odori. Padre autunno, madre inverno, estate liquida. L’estate mi diffonde mi dilegua, è un gesto da mangiatore di spade". E ancora sui social, Renata Morresi: "Ti ricordo sempre così, amico amatissimo, nel verde e col pane, mentre cammini sull’erba, prepari da mangiare per tutti, ci sfotti un po’, leggi qualcosa di estatico, torni mesto e poi di nuovo ironico. Sei stato il più puro. Averti perso è un dolore assurdo".

Originario di Pedaso, dove vive la mamma, Gianluca ha collaborato più volte alla sagra delle cozze e per 15 anni ha lavorato come chef al ristorante Matepaya: "Era un cuoco bravissimo – sottolinea Mariano Pallottini, il proprietario, la voce commossa –. Da ragazzo si cimentava col basket, il nuoto e le arti marziali. Si è laureato a Macerata con una tesi sullo zen della manutenzione della moto. Sportivo, amante della natura, era un appassionato di letteratura, soprattutto americana, di cinema e rock anni ‘70". Del Papa lascia due figli. Il funerale domani alle 10.30 a Pedaso.