
Il direttore Stefano Nassini taglia il nastro del reparto di Psichiatria, ospitato nella palazzina un tempo sede di Malattie infettive (Calavita)
Ha un volto completamente nuovo l’ex palazzina delle malattie infettive che ora ospita il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura del Dipartimento di salute mentale dell’Ast. C’è stato il taglio del nastro della struttura "in cui – sottolinea il direttore generale Alessandro Marini – non solo sono stati curati gli spazi, ma si è proceduto a umanizzarli perché il cittadino sia al centro e perché chi vi lavora possa esprimersi al massimo".
Stefano Nassini, direttore del reparto, spiega la filosofia che ha guidato i lavori. "L’idea su cui ci siamo mossi – spiega – è che la struttura deve aiutare l’assistenza, la presa in carico, la gestione. È un edificio che consente il trattamento del paziente all’interno del percorso terapeutico, garantendo la sicurezza di persone e operatori". Ci sono 12 posti letto. "È quanto ci consente il personale assegnato, ma c’è la possibilità di arrivare a quota 16". Le soluzioni adottate fanno sì che nell’edificio entri molta luce. "La luce agevola la persona a stare meglio, mentre la costrizione e l’affollamento aumentano il disagio psichico". Il vescovo Nazzareno Marconi sottolinea i benefici della ristrutturazione che ha evitato altra cementificazione. All’inaugurazione c’era anche il colonnello Ferdinando Mazzacuva, comandante della Guardia di Finanza di Macerata. La direttrice sanitaria Daniela Corsi guarda agli aspetti positivi. "È una struttura luminosa – dice – e agognata in cui è possibile effettuare un nuovo percorso sul piano lavorativo". Il sindaco Sandro Parcaroli ribadisce la necessità di questa struttura e ringrazia la Regione per l’investimento.
L’assessore Filippo Saltamatini parla di numeri. "La Regione ha investito più di 4 milioni di euro e questo edificio avrà una sua autonomia anche con il nuovo ospedale per cui è ora in corso la progettazione. E quando una pubblica amministrazione avvia la progettazione vuol dire che a monte c’è il finanziamento ed è certa la realizzazione dell’opera. Intanto oggi chiudiamo un percorso avviato nel 2020". Ma quanto tempo servirà per completare un ospedale se ci sono voluti 5 anni per questo edificio? "Per questa palazzina – spiega Saltamartini – c’è stato un rallentamento del finanziamento con fondi europei che hanno subito una serie di ritardi. Per il nuovo ospedale, e nelle Marche ne stiamo realizzando due, serviranno 5 anni, salvo grandissimi problemi. Ritengo che in questo lasso di tempo si possa completare l’opera, non sono promesse elettorali perché stiamo concludendo la progettazione". Per Saltamartini questa struttura è una risposta a una maggior richiesta da parte dell’utenza. "Ecco perché abbiamo predisposto gli strumenti per fare fronte a una domanda in crescita. Come Regione abbiamo finanziato borse di studio di specializzazione, abbiamo chiesto agli atenei di formare neuropsichiatri infantili".