"Un nuovo spazio di arte contemporanea"

Taglio del nastro a Villa Colloredo Mels, ospiterà la mostra "Logos Infinito" a cura di Marziali. Protagoniste 20 installazioni realizzate da sei artisti

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di Antonio Tubaldi

Inaugurato ieri pomeriggio il nuovo spazio d’arte contemporanea a Villa Colloredo Mels che ospiterà sino al 10 aprile la mostra "Logos Infinito" a cura di Marziali. "È vero che l’arte contemporanea è sempre la più difficile da capire ma non per questo meno importante – ha affermato l’assessore alla cultura Rita Soccio –. Recanati ha molti figli illustri, da Gigli a Leopardi a Lotto, ma noi non ci siamo accontentati e abbiamo voluto intraprendere una nuova sfida con il progetto d’arte contemporanea, affidandola a Gianluca Marziani. Un progetto nato grazie anche alla disponibilità di Domenico Guzzini che, oltre ad essere un imprenditore, è anche un collezionista ed un amante dell’arte contemporanea e attraverso l’art bonus ha reso possibile lo sviluppo del progetto". Si tratta di un‘esposizione diffusa, visitabile nelle diverse strutture che compongono il circuito museale civico "Infinito Recanati" dove ci sarà l’esposizione di circa 20 installazioni di sei artisti selezionati: Sveva Angeletti, Matteo Attruia, Donato Dozzy, Sara Leghissa, Manu Invisible e Numero Cromatico. "La nostra azienda, la F.lli Guzzini, ha sempre tenuto parecchio a dare un sostegno alle azioni come questa mirate a diffondere la cultura sul territorio. Dopo 2 anni di Covid vogliamo dare una voce ai giovani che sono quelli che hanno sofferto di più la mancanza di contatti interpersonali. Da qui la collaborazione con Marziani con cui è nato subito un bel feeling. Era un progetto ambizioso perché non era facile coinvolgere un critico d’arte di fama internazionale come lui, ma ce l’abbiamo fatta. Abbiamo gettato un seme a Recanati che spero possa crescere in una solida pianta". Obiettivi ribaditi anche dallo stesso Marziani: "Adoro lavorare sul territorio dando il giusto risalto alle sue qualità. Lo spunto era l’Infinito di Leopardi, quindi molto complicato, era come partire da un punto per descrivere il Mondo, una grande sfida. L’idea era di non mettere al centro l’immagine (pittura, scultura, fotografia) ma la parola, il Logos come portatore di contenuti ed estetica. L’arte contemporanea attraverso il linguaggio può diventare un messaggio molto popolare nel senso migliore del termine, un’arte che, passeggiando per strada, riconosci, la capisci, la vivi. L’altro elemento chiave era lo spazio e per questo abbiamo utilizzato diversi punti della città. Recanati è uno dei pochissimi posti dove puoi guardare mare, montagne e colline in un unico scorcio, un’unica finestra".