Una coltellata mortale al cugino Fuga finita: arrestato l’aggressore

Dopo una lite al telefono il 26enne tunisino ha raggiunto il parente ai giardini e gli ha sferrato il fendente

Migration

di Lorena Cellini

Braccato per tutta la notte e l’intera mattinata, si è arreso ieri nella sua abitazione di Porto Sant’Elpidio, Saidi Haithem, 26enne tunisino accusato di aver ucciso suo cugino Rachid Amri, connazionale, trentenne, morto per un fendente sferrato con un coltello da cucina che lo ha raggiunto nella parte destra dell’addome e non gli ha lasciato scampo. E’ deceduto prima di arrivare al pronto soccorso dell’ospedale cittadino.

Ieri alle 13.30, dopo una caccia all’uomo nel territorio di Civitanova e nel Fermano, il magrebino è stato arrestato al termine di una operazione che ha visto impegnati carabinieri di Macerata e Fermo, squadra mobile di Macerata e commissariato di Civitanova. Le pattuglie hanno circondato l’abitazione e costretto l’uomo a consegnarsi dopo aver tentato di nascondersi in un sottoscala. Assistito dall’avvocato Giuliano Giordani, ha ammesso tutto e fornito agli inquirenti anche indicazioni per recuperare i vestiti di cui si era disfatto dopo l’aggressione. E’ accusato di omicidio volontario e di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti perché nel suo domicilio sono state recuperare 28 dosi di eroina per complessivi 9.7 grammi. Dovrà rispondere anche di porto illegale di arma da taglio, il coltello da cucina che la polizia scientifica ha recuperato tra i cespugli del parco Palatucci in via D’Azeglio, sul lungomare sud, luogo dell’aggressione avvenuta alle 21.30 di lunedì.

Le telecamere della videosorveglianza comunale non hanno ripreso i momenti più cruenti, ma il momento in cui la vittima si accascia a terra vicino al marciapiede. Nel disperato tentativo di salvarlo, uno straniero che si trovava in quella zona ha fermato un giovane di Servigliano e lo ha costretto a caricare il ferito in macchina e a dirigersi verso l’ospedale cittadino dove il tunisino arriverà già morto.

E’ maturato nel mondo dello spaccio di droga l’omicidio. Secondo gli inquirenti tra i due - che sarebbero anche cugini - c’erano irrisolte questioni di debiti. L’incontro a Civitanova, dove gravitava la vittima, è avvenuto dopo una telefonata dai toni aspri e violenti avvenuta tra i due, che ha preceduto il faccia a faccia sul lungomare, dove la discussione è degenerata fino alla coltellata con una lama di circa 15 centimetri penetrata nell’addome dell’uomo. A quel punto la fuga del 26enne prima dell’arrivo della polizia e dei carabinieri, che dalla scena del delitto hanno anche recuperato cellulari la cui analisi dei dati ha consentito di stringere il cerchio attorno a Saidi Haithem che risulta irregolare, celibe e nullafacente ma incensurato e domiciliato a Porto Sant’Elpidio in via Reggio Emilia.

Al momento dell’aggressione a ridosso dei giardini c’erano anche quattro persone, ma nessuno è testimone oculare. Tutti sono stati però ascoltati, per chiarire profili e posizione, compreso il proprietario della macchina usata come ambulanza. Nella mattinata di ieri sono stati numerosi anche i controlli e le perquisizioni in abitazioni di extracomunitari onde cercare ogni possibile ed eventuale traccia per risalire all’aggressore. Poi intorno a mezzogiorno le indagini si sono concretizzate nell’individuazione dell’unico sospettato dell’omicidio. Non è stata ancora decida la data dell’autopsia, mentre passa ai giudici del tribunale di Fermo la competenza per l’udienza di convalida dell’arresto di Saidi Haithem.