"Una fondazione dedicata a Eugenio Tombolini"

L’azienda continua a crescere e pensa a delle novità: "Un’altra sfida è quella della transizione ecologica, con pannelli solari e cappotto termico"

"Una fondazione dedicata a Eugenio Tombolini"

"Una fondazione dedicata a Eugenio Tombolini"

di Lucia Gentili

La Tombolini, nata nel 1964 a Urbisaglia con il marchio Urbis dalla passione del fondatore Eugenio Tombolini, "oggi impiega 150 dipendenti diretti e 10 indiretti e il fatturato negli ultimi anni è cresciuto di circa il 30%, attestandosi sui 15 milioni di euro". A fare il punto sullo storico brand di abbigliamento è Silvio Calvigioni Tombolini, direttore commerciale, marketing e comunicazione, nonché esponente della terza generazione della famiglia.

Come ha mantenuto il legame con il territorio?

"L’azienda, con i suoi 60 anni di storia, continua a scommettere sull’artigianalità made in Italy e sulla transizione sostenibile. L’investimento costante sul territorio marchigiano e sui suoi talenti nel corso degli anni ci ha premiato, mantenendo le radici a Urbisaglia. Da qui la naturale propensione a uno sviluppo nel rispetto dell’ambiente, iniziato già da tempo".

Progetti in cantiere?

"Stiamo lavorando per creare la fondazione Eugenio Tombolini dedicata a mio nonno, con la missione di coinvolgere direttamente le scuole nell’industria e organizzare dei corsi di formazione. Un’altra sfida è quella della transizione ecologica. L’azienda oggi ha deciso di compiere passi importanti, rinnovando la sede di 10mila metri quadrati con pannelli solari e cappotto termico; l’obiettivo vedrà anche la riduzione delle emissioni, per rimanere al passo nel mercato in termini di competitività e innovazione. Un impegno che si riflette nei prodotti creati per l’uomo contemporaneo, che uniscono gusto estetico, design e ricerca. Sono capi di cultura integralmente italiana, fatti di materiali di pregio; hanno incontrato anch’essi l’evoluzione green. Siamo orgogliosi di essere riusciti a fondare e costruire un’impresa, oggi conosciuta in tutto il mondo, sull’artigianalità tricolore. Grazie a solidi valori, ovvero il rispetto delle persone e del territorio, tramandati da mio nonno Eugenio e simbolo della famiglia Tombolini".

In quali paesi esportate?

"Abbiamo ordinativi da tutto il mondo e dopo la pandemia abbiamo assistito ad una ripresa rapida del mercato italiano e internazionale, ma allo stesso tempo abbiamo dovuto sostenere rincari altissimi per quanto riguarda principalmente l’energia e l’approvvigionamento delle materie prime e secondarie, oltre ai tempi di attesa molto più lunghi. L’azienda ha dovuto quindi fare una forte riorganizzazione interna per questa situazione straordinaria. Il mercato più solido al momento è quello nazionale, che conta circa il 30% del fatturato. Un altro mercato in crescita è quello tedesco e del nord Europa, che ci sta dando molte soddisfazioni. Poi stiamo consolidando mercati come Canada, Stati Uniti e Medio Oriente. Dopo le recenti aperture dei negozi in Qatar a Doha e in Kazakistan ad Almaty, ora è la volta di Mosca. Potenziali aperture sono inoltre previste nell’area asiatica e nel Middle East per l’anno in corso".

Il nome di qualche vip che avete vestito?

"Siamo stati per tre anni sponsor ufficiale della squadra di Calcio As Roma e abbiamo vestito la prima squadra con il nostro abito hi-tech TMB Running. Abbiamo collaborato con tanti sportivi come le gemelle Matilde ed Eleonora Villa e Alessandro Pajola del basket, Antonio Rossi, Fabio Galante, poi Paolo Ruffini e abbiamo fatto un evento al Pitti con i calcianti storici fiorentini".