LORENZO MONACHESI
Cronaca

Un’altra fumata nera in Accademia. Capparucci e Gobbi al terzo round

La seconda votazione per il direttore finisce 31 a 28, la prossima settimana basterà la maggioranza semplice. Il corpo docente rimane spaccato sul successore di Rossella Ghezzi, che resterà in carica fino al 2027.

Un’altra fumata nera in Accademia. Capparucci e Gobbi al terzo round

Piergiorgio Capparucci, docente di Light design in Accademia

Fumata nera per l’elezione del direttore dell’Accademia di belle arti: alla seconda votazione online i candidati Piergiorgio Capparucci, docente di light design, e Paolo Gobbi, docente di pittura, non hanno raggiunto il quorum per la nomina. Così il corpo docente sarà chiamato ancora una volta alle urne giovedì, ma stavolta si uscirà dallo stallo: al terzo turno basta la maggioranza semplice e sarà eletto chi avrà avuto più voti. Ieri hanno espresso la preferenza 61 dei 62 aventi diritto: in 31 schede c’era il nome di Capparucci e in 28 quello di Gobbi; due sono state le schede bianche. Per essere eletti nelle prime due votazioni era necessario avere conseguito la maggioranza più uno del totale degli aventi diritto. In pratica si sono avuti gli stessi risultati del primo turno, l’unica differenza è che sette giorni fa erano state 3 le schede bianche ma, rispetto a ieri, c’era stato un elettore in più. Il nuovo direttore, che rimarrà in carica dal 2024 al 2027, avrà di fronte prima di tutto il compito di compattare un corpo docente che appare nei fatti e nei numeri spaccato in due. Sarà questo il primo obiettivo del successore di Rossella Ghezzi, che ha svolto due mandati e non poteva ricandidarsi, perché l’Accademia possa continuare a crescere e a catturare l’interesse degli studenti. Tutte le altre questioni passano inevitabilmente in secondo piano, perché è indispensabile remare dalla stessa parte per andare avanti. In gioco ci sono anche tanti altri progetti, per esempio la nuova sede dell’Accademia in piazza Mazzini: si cercano i fondi per sistemare l’ex sede del Catasto, ma prima di tutto viene la compattezza dell’Accademia.