Università di Camerino, si laurea in fisica a 75 anni: "Aiuto mio figlio autistico"

Già docente liceale a Jesi, ha ora concluso gli studi: "Voglio capire il cervello, comunicare con Natan e sostenere la ricerca"

Rondolfo Frattesi, nella foto con il figlio Natan, ha ottenuto la seconda laurea

Rondolfo Frattesi, nella foto con il figlio Natan, ha ottenuto la seconda laurea

Macerata, 12 aprile 2023 – In pieno Covid, a 75 anni torna sui banchi dell’università per suo figlio, prende la seconda laurea in fisica a Camerino e ora punta al dottorato di ricerca. Rondolfo Frattesi, prof storico del liceo Scientifico e direttore del museo diocesano di Jesi è determinato: "Voglio capire il cervello, comunicare con mio figlio autistico e aiutare la ricerca per la prevenzione e le cure".

Perché si è rimesso sui libri a 75 anni?

"Due anni fa ho voluto prendere di petto la situazione di mio figlio Natan e di quelli che si trovano nella stessa sua condizione. Egli è catalogato con una diagnosi tanto vaga quanto tremenda: ‘disturbo generalizzato di tipo autistico’. Natan è un ragazzo meraviglioso. Fino a un anno e mezzo di vita era completamente normale. Poi la madre, mia moglie, ha incominciato a nutrire dei sospetti, quando iniziava a tardare nel linguaggio e nella comunicazione. A due anni, la sentenza granitica, dal centro per l’autismo di Fano. L’abbiamo portato da diversi specialisti, ma la sentenza è rimasta tale e quale. Natan a giugno compirà 25 anni e si trova in una struttura nel Fermano altamente specializzata per l’autismo grave. Alla mia età mi sono riproposto di combattere su due fronti. Il primo è quello di far sorgere una struttura sanitaria gemella in provincia di Ancona".

Il secondo?

"Approfondire lo studio del cervello umano attraverso la Fisica. Questo perché prima delle cellule il nostro corpo è formato da particelle elementari, atomi e molecole. Quindi partire dalla biofisica per arrivare alla medicina. Allora ho ripreso gli studi che mi hanno portato alla mia prima laurea (nel 1980) in Matematica all’università di Camerino. E li ho completati in due anni con la magistrale in Fisica".

Cosa ha affrontato nella sua tesi?

"L’universo frattale. Lascia aperta questa dimostrazione: se l’universo intelligente può essere studiato attraverso la geometria della natura, cioè quella frattale, e la stessa cosa si può fare del cervello umano, come dimostrano l’elettroencefalogramma, la risonanza magnetica funzionale, il bold, allora ci può essere una corrispondenza biunivoca tra il cervello umano e l’universo? Questa è una grande sfida per tutta l’umanità nel terzo millennio. Perché se ciò potesse essere dimostrato, allora studiando l’universo attraverso le leggi della cosmologia e della meccanica quantistica, di pari passo si può arrivare alle leggi che governano la biofisica".

Che sensazioni ha avuto discutendo la tesi?

"Avevo il cuore gonfio: dentro di me facevo il paragone tra quei meravigliosi laureandi da 100 e lode e mio figlio, loro coetaneo, costretto a stare in una struttura sanitaria. Ma ciò non mi ha scoraggiato, anzi mi ha dato un’ulteriore carica per proseguire nella ricerca. Ora vorrei continuare con un dottorato di ricerca sempre in questa ’mia’ Università. Mi piacerebbe che insegnanti, professionisti e sanitari raccogliessero il mio invito di formare un team pluridisciplinare per esplorare il "Brain" e per saper meglio affrontare le sue degenerazioni: Alzheimer, Parkinson e autismo".