Vaccino Covid Macerata: "Ho fatto la prima dose dopo il virus. Non mi danno il Green pass"

Rosaria Patti, 33enne di Tolentino, ha chiamato decine di volte il numero verde istituito dal ministro Speranza, ma sono due mesi che attende il certificato

Sara Patti ha fatto la prima dose il 23 giugno e ancora attende il pass

Sara Patti ha fatto la prima dose il 23 giugno e ancora attende il pass

Tolentino (Macerata), 22 settembre 2021 È guarita dal Covid, ha fatto la prima dose di vaccino ed è esente dalla seconda. Come normativa comanda. Eppure non ha ancora il certificato verde. E teme che questo, pur non dipendendo da lei, possa iniziare ad essere limitante nella vita di tutti i giorni. La tolentinate Rosaria Patti, giovane mamma di 33 anni, racconta la propria esperienza, fatta di rimpalli tra Regione e ministero della Salute.

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Una situazione ’in bilico’ che va avanti da quasi due mesi. Ha fatto decine di segnalazioni invano chiamando il 1500, il numero di pubblica utilità attivato dal ministro Roberto Speranza per rispondere alle domande dei cittadini sul Coronavirus. Così, leggendo un articolo del Carlino con un caso simile al suo nel Modenese, ha deciso di lanciare un appello.

"Vorrei sollevare l’attenzione e risolvere il problema – spiega Rosaria -, che purtroppo non riguarda solo me. Ho seguito regolarmente la procedura facendo tutto quello che era nelle mie possibilità ma, dopo due mesi, del Green pass nemmeno l’ombra. Non ho ricevuto il codice Authcode e, se entro nei locali, è come se non fossi in regola. Spero vivamente di trovare la quadra per il 15 ottobre, quando sarà obbligatorio per entrare in tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati. Il mio datore conosce la mia storia e non mi ha dato problemi…ma se un giorno avesse un controllo?".

Rosaria ripercorre la vicenda dall’inizio: ha contratto il Covid nel novembre 2020; il 23 giugno 2021 si è sottoposta alla prima dose del vaccino e, nella stessa data, al centro vaccinale di Piediripa le è stato dato appuntamento il 28 luglio per la seconda dose. Nel frattempo però è uscita una nuova legge, che recita: “Tutti coloro che dopo l’infezione Covid hanno fatto una dose di vaccino entro l’anno dall’esordio della malattia (cioè dalla data del tampone molecolare positivo) riceveranno una nuova certificazione valida per 12 mesi dalla data di somministrazione della prima dose.

In accordo, inoltre, con il parere del Comitato tecnico scientifico del 16 luglio 2021, l’intervallo di validità della vaccinazione nei guariti è stato esteso fino a un anno (non più tra i 90 e i 180 giorni dall’esordio)". E infatti, quando la Patti il 28 luglio si è presentata a Piediripa, con tutta la documentazione, il dottore in segreteria le ha ril asciato una sorta di esonero: un talloncino provvisorio in attesa del messaggio del ministero della Salute per il Green Pass.

"Ma questo non è mai arrivato", spiega la 33enne. I primi di agosto è tornato al polo vaccinale dove le è stato confermato che la pratica per loro era stata correttamente chiusa.

"Da allora il numero 1500 mi rimanda alla Regione e viceversa – conclude Patti -. Non so più cosa fare. Finora, vivendo in una comunità piccola e non avendo fatto spostamenti, non mi è stato impedito di entrare da qualche parte. Chi mi conosce si fida, se vado in posti nuovi devo raccontare la mia storia da zero, con i vari documenti. E’ anche una questione di privacy e mi sento a disagio. Anche nelle piccole cose, se ad esempio devo accompagnare in palestra i miei due bambini. Mi auguro di trovare una soluzione quanto prima".