Macerata, ostetrica rifiutò di vaccinarsi. Licenziata

La condizione era richiesta per svolgere il suo lavoro. Burioni: "Come un fiammifero acceso in un deposito di benzina, rischiano mamme e neonati"

Ostetrica non vaccinata licenziata (foto d'archivio Dire)

Ostetrica non vaccinata licenziata (foto d'archivio Dire)

Macerata, 15 novembre 2018 - Un'ostetrica di un ospedale del Maceratese è stata licenziata per giusta causa e senza preavviso poiché, assegnata a un reparto a rischio, non si è adeguata all'ordine di servizio che prescriveva la vaccinazione. Qualche giorno fa il direttore dell'Area Vasta 3 ha firmato la determina per il licenziamento della dipendente. Dovrebbe essere il primo caso in Italia di applicazione di questa normativa.

AGGIORNAMENTO L'ostetrica: "Nessun rifiuto, faccio ricorso"

Soddisfatto il noto virologo pesarese Roberto Burioni, che in un post su Facebook si è detto "orgoglioso della mia Regione", difendendo la scelta del direttore d'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni.

"La presenza di una persona non vaccinata in un reparto come quello dove si seguono le donne gravide e dove si partorisce è letteralmente come avere un fiammifero acceso dentro un deposito di benzina - scrive Burioni-. "Un sanitario che rifiuta le vaccinazioni secondo me non solo è un ignorante, ma è qualcosa di vicinissimo a un criminale. Un'ostetrica non vaccinata può contrarre morbillo, varicella, rosolia e trasmettere queste malattie alle future mamme e ai neonati con conseguenze devastanti. Tollerare la presenza di un'ostetrica non vaccinata dentro un reparto ospedaliero è come tollerare che a guidare un autobus sia un autista ubriaco. Entrambi a causa di un comportamento folle e sconsiderato mettono in pericolo loro stessi e la vita degli altri. Entrambi devono essere cacciati per difendere la sicurezza di innocenti".

Proprio per questo secondo il medico marchigiano, docente all'istituto San Raffaele di Milano, "ha fatto benissimo il mio collega Alessandro Maccioni a licenziare in tronco questa ostetrica incosciente e voglio proprio vedere se i sindacati avranno il coraggio e la spudoratezza di difendere questa irresponsabile".

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Ceriscioli: "Tuteliamo la salute delle mamme, neonati e malati"

Secondo il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il caso dell'ostetrica licenziata perché aveva rifiutato di vaccinarsi è il risultato di "un percorso fortemente voluto dalla Regione Marche" in tema di vaccinazioni e prevenzione. "Il percorso è iniziato a inizio legislatura - dice -, di fronte ai dati della copertura vaccinale in calo. Ora ci sono anche norme nazionali, ma siamo stati una delle prime Regioni a prevedere l'obbligo vaccinale per accedere agli asili nido e ai servizi per l'infanzia, la prima a disporlo anche per gli operatori sanitari. Un percorso che ha coinvolto tutto il sistema sanitario nel suo complesso, nessuno escluso e senza nessuna scusante, non solo con gli obblighi ma anche con i controlli. L'obiettivo è tutelare la salute di mamme, neonati e malati".