"Vendite in calo, speriamo nell’estate"

Gli ambulanti del mercato in corso Matteotti: "Acquisti ridotti, l’annata è scarsa, ma aspettiamo il bel tempo"

"Vendite in calo, speriamo nell’estate"

"Vendite in calo, speriamo nell’estate"

di Giorgio Giannaccini

Affari decisamente in calo nel mercato settimanale di Porto Recanati. A dirlo senza mezzi termini i venditori ambulanti presenti in corso Matteotti, i quali affermano che tra gli aumenti dei costi e l’inflazione sono sempre meno i guadagni. Allo stesso tempo, però, guardano con fiducia l’inizio di maggio, quando i banchi saranno spostati nel lungomare cittadino. Tra i più pessimisti Andrea Simonetti, 34enne osimano che, insieme al padre Romolo, vende prodotti di intimo. "Quest’anno le vendite sono davvero diminuite, più o meno del 50 per cento, se confrontate con il 2022 – racconta –. Sicuramente si fa sentire la crisi generale e anche il fatto che molti articoli li dobbiamo vendere a prezzi maggiori, perché sono aumentati per noi i costi. Non esiste altra soluzione, altrimenti vai in rimessa. Insomma, non è un inizio anno dei migliori. Adesso aspettiamo maggio, con lo spostamento del mercato nel lungomare". Anche Aldo Talamonti, 67enne residente a Fermo, non è ottimista: "Ho il banco a Porto Recanati dal 1988, e l’annata è davvero scarsa. La clientela del mercato, poi, è abbastanza povera. Come merce vendo abbigliamento e l’articolo più richiesto sono i pantaloni. Dei giorni riesci a vendere, mentre in altri non fai nulla. L’aspettativa generale è che a maggio andrà meglio". Meno drastico Giovanni Raffaelli, ambulante 50enne di Santa Maria Nuova. "A dire il vero, a fine 2022 le vendite pre natalizie erano andate benone ma adesso c’è stato un rallentamento, anche se tale situazione spesso si ripete – osserva lui –. Ma guardo con speranza l’arrivo del bel tempo, sebbene nel nostro mestiere si vive alla giornata: gli incassi sono miseri e non ti arricchisci. Inoltre, bisogna dire che il mercato di Porto Recanati è l’unico a tenere botta, insieme a Civitanova, malgrado il calo di vendite degli ultimi tempi. I costi sono aumentati del 20 per cento per le materie prime, senza contare quelli per la benzina". Idem per il civitanovese Roberto Scaloni, 70 anni, che dal 1976 ha il suo stand di calzature in città: "Con le vendite è tutto fermo, compreso qui, che è spesso pieno di gente. Spero nell’estate e nell’arrivo dei turisti, ma è difficile tirare avanti così. Io stesso, nonostante sia in pensione, sono costretto a lavorare per racimolare due soldi in più. Per il momento si vendono soprattutto ciabatte per donna, però bisogna fare i conti con tutti gli aumenti, compreso quello per il posteggio, che si è alzato di oltre 100 euro dall’anno scorso".