Tre denunce per truffa o tentata truffa in provincia. Continua il giro di vite dei carabinieri per reprimere e prevenire i raggiri, che troppo spesso prendono di mira gli anziani.
I carabinieri della stazione di Pollenza, a seguito di tempestive indagini, sono riusciti a identificare e denunciare all’autorità giudiziaria un 21enne residente in provincia di Brescia, già con precedenti di polizia, che avrebbe messo in atto un tentativo di truffa. L’indagine è stata avviata a seguito della querela presentata da un pensionato pollentino di 69 anni, che aveva pubblicato su una piattaforma web un annuncio per la vendita di una moto d’epoca. Il ragazzo aveva contattato il venditore, dichiarandosi interessato all’acquisto del veicolo e invitandolo a raggiungere uno sportello bancomat per effettuare alcune operazioni che gli avrebbero permesso di riscuotere immediatamente la cifra pattuita, 750 euro. Il pensionato dopo essere andarto al vicino ufficio postale, fortunatamente ha interrotto per tempo le operazioni con cui, in realtà, stava trasferendo il suo denaro all’altro. Non è caduto nella trappola, è stato più scaltro del 21enne e ha sporto denuncia su quanto accaduto, facendo sì che i militari risalissero al truffatore.
I carabinieri della stazione di Pieve Torina, invece, hanno denunciato un’imprenditrice di origine cinese, anche lei già nota alle forze dell’ordine. La donna, proponendo investimenti finanziari con la promessa rendimenti elevati, ha indotto una commerciante del luogo a versare denaro sul suo conto. Con questa tecnica, era riuscita a incassare 687 euro attraverso bonifici bancari. Le indagini sono tuttora in corso per individuare eventuali ulteriori vittime della truffatrice.
I carabinieri della stazione di Caldarola infine hanno denunciato per truffa un 45enne residente anche lui in provincia di Brescia, con precedenti. L’uomo si sarebbe spacciato, attraverso un annuncio su una nota piattaforma web, per il titolaredi una ditta del settore commerciale con sede in Umbria, proponendo la vendita di un tagliaerba al prezzo di 700 euro. Un artigiano del luogo, attraverso un bonifico istantaneo, ha versato i soldi per comparla. Se non fosse che poi lo pseudo venditore si è reso irreperibile, non appena ricevuto il bonifico: il tagliaerba non è mai arrivato e il caldarolese si è ritrovato con 700 euro in meno.
Le indagini su questi episodi sono state coordinate dalle Compagnie carabinieri di Macerata, Tolentino e Camerino.
Lucia Gentili