Via ai limiti di velocità solo per i lavori

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Paola

Pagnanelli

Beato Antonello Venditti, che alle luci dell’alba riusciva a trovare "l’autostrada deserta ai confini del mare". A noi dannati della Valdichienti, per raggiungere i confini del mare tocca invece la superstrada intasata. Piccoli incidenti, traffico perenne e cantieri su cantieri che, puntali ogni estate, restringono le carreggiate, rallentano, bloccano per ore sotto al sole. Una strada così è come non averla, è come se la costa si fosse allontanata dall’entroterra. È pesante per i vacanzieri, è un calvario per chi si sposta per motivi di lavoro e ogni giorno può scegliere se imbottigliarsi lungo la 77 o lungo il vecchio tracciato della stessa strada. Tuttavia, per quanto siano fastidiosi, i lavori sono il prezzo da pagare per avere strade sicure: la manutenzione ci salva letteralmente la vita riparando le buche, sistemando i guard rail, controllando i pilastri e la tenuta dei ponti. Molti si chiedono perché si debbano fare questi interventi sempre in estate. In realtà, sembra che un motivo ci sia: l’asfalto con l’umidità o peggio la pioggia non si può rifare, non verrebbe bene l’intervento e sarebbe un danno per gli utenti e uno spreco di soldi. Va bene allora, accettiamo i cantieri, le code, rallentiamo, sopportiamo. Ma a una condizione: che i lavori si facciano alla velocità massima. Perché la 77 non è un optional di questa provincia, non è un di più, è un servizio essenziale per i residenti, per i pendolari e per i turisti, un mare di gente che ha bisogno di avere una strada sicura e percorribile in tempi accettabili. Fa benissimo dunque l’Anas a investire per la manutenzione, ma i cantieri abbandonati non devono esistere.