CHIARA SENTIMENTI
Cronaca

Via al trasferimento dei cani "Questo rifugio non è un lager"

In arrivo 150 randagi da Ascoli, l’associazione Argo: "Campagna denigratoria sui social"

di Chiara Sentimenti

"Il canile di Macerata non è un lager e le nostre porte sono aperte a tutti". A dirlo è Alexandra Florescu, presidente dell’associazione di volontariato "Argo", da anni attiva nel rifugio maceratese, per rispondere alle accuse circolate in questi giorni dopo l’annuncio del trasferimento di circa 150 cani da Ascoli a Macerata. La vicenda parte nel 2019, quando la Meridiana (che già gestisce il canile di Macerata) vinse il bando del Comune di Ascoli per la gestione dei cani accalappiati, che oggi si trovano nel rifugio di Appignano del Tronto. Dopo un ricorso al Tar da parte di un’associazione animalista ascolana (poi respinto) e il Covid che ha rallentato le procedure, oggi il trasferimento degli animali è imminente, ma ad Ascoli non tutti sono d’accordo. Per questo, dal canile di Macerata si aprono le porte a chiunque voglia vedere la struttura, per dimostrare che gli spazi predisposti sono molti e la cura per gli animali sarà massima. "Abbiamo appreso dalla stampa e dai social – spiega Florescu – che in merito al trasferimento dei cani, qualcuno ha lanciato una campagna denigratoria, quasi lasciando supporre che questi animali debbano arrivare in un lager. Polemica davvero incomprensibile, dal momento che i cani del Comune di Ascoli, sono trasferiti in un rifugio privato della provincia di Macerata da anni e mai sono state avanzate polemiche di alcun genere". "Perché solo oggi? Respingiamo con forza ogni insinuazione – aggiunge la presidente di Argo –, in quanto il rifugio maceratese è tutt’altro che un canile lager, ma un luogo nel quale i cani sono ospitati e curati al meglio, nel pieno rispetto di tutte le normative". Il canile di Macerata infatti, inaugurato nel 1999, è stato uno dei primi a norma della regione e attualmente è autorizzato per 276 posti. "La struttura in cui siamo attivi è costruita seguendo la logica del benessere dei cani, che vivono all’aperto – dice ancora Florescu –. Infatti, tutti i box presenti non solo rispettano le dimensioni dettate dalla legge, ma hanno delle accortezze che in altri canili mancano: ad esempio, all’interno di ogni box è presente una vera e propria casetta in legno chiusa sui tre lati, all’interno della quale è collocata la cuccia del cane. Abbiamo a disposizione anche sei box in cemento destinati ai cani anziani o malati e che finora erano dotati soltanto di lampade a irraggiamento per riscaldare gli animali che ne avevano bisogno, ma recentemente abbiamo acquistato anche pedane da terra, riscaldanti, e sistemato l’ingresso di questi box con delle tendine termiche, creando così le vere e proprie stanze riscaldate per massimizzare il benessere per i cani".