LUCIA GENTILI
Cronaca

Via al valzer dei parroci. Cantiere al Sacro Cuore

Trasferimenti, missioni e nuovi incarichi: ecco le scelte del vescovo Marconi. E la chiesa di via Carducci chiude per i lavori di recupero post terremoto.

Un momento della chiusura dell’anno pastorale all’Abbadia di Fiastra

Un momento della chiusura dell’anno pastorale all’Abbadia di Fiastra

Ieri, alla chiusura dell’anno pastorale con il giubileo delle famiglie, il vescovo Nazzareno Marconi ha annunciato i cambiamenti che inizieranno a realizzarsi gradualmente nelle varie parrocchie a partire da ottobre, con l’inizio del nuovo anno pastorale. Ha dato l’annuncio durante l’omelia, all’Abbadia di Fiastra. Le famiglie si sono ritrovate alle 15 all’anfiteatro romano di Urbisaglia dove, insieme al vescovo e ai sacerdoti, sono partite in cammino verso l’Abbadia. Dopo varie testimonianze, alle 19.30 c’è stata la messa. Chiesa piena. Nell’omelia Marconi ha sottolineato l’importanza del prete, "che presiede l’Eucarestia, proclama e spiega la Parola. Ma, come ha detto Papa Leone, tutta l’azione del prete deve essere spirituale, non deve portare le persone a lui, a legarsi a lui, ma deve “sparire perché rimanga Cristo“ – ha aggiunto –. Per questo è normale e buono che, per meglio servire Cristo e i fratelli, ogni prete sia sempre pronto a mettersi in stato di missione, a lasciare ad altri che continuino il suo servizio, per rispondere con un sì generoso ai bisogni della Chiesa intera".

Ed ecco le novità, frutto di "una lunga valutazione e confronto". Partiranno per un servizio missionario in diocesi italiane o all’estero don Fabio Olano (da Porto Recanati), don Paul Felice (da Cingoli), don Antonino Pastore e don Josè Daniel (da Macerata). Un cambiamento generale riguarda diversi parroci che hanno superato i 75 anni: secondo la legge della Chiesa bisogna lasciare la responsabilità diretta della gestione di una parrocchia, pur potendo rimanere come collaboratori dei nuovi parroci e coordinatori. A Macerata la chiesa del Sacro Cuore dovrà chiudere per i lavori del terremoto; don Gennaro De Filippi diventa parroco di Santo Stefano, mentre a Santa Croce dopo la partenza di don Antonino arriverà don Alain Georges da Treia. A Cingoli partiranno don Paul Felice e don Fabrizio Perini e giungerà don Marco Petracci da Tolentino. A Treia giungerà don Francesco Zambelli da Porto Recanati. A Pollenza, Casette Verdini e Sforzacosta restano don Roberto Angelucci, don Mario Simonetti e don Jacopo Foglia e con il nuovo anno pastorale giungerà don Ignazio Shantappa Konganawor come nuovo coordinatore e gradualmente nuovo parroco di Pollenza e Casette Verdini. A Montefano arriva don Fabrizio Perini; a Montecassiano don Patrizio Santinelli, parroco di Sambucheto, diventa parroco anche di Montecassiano, mentre don Franco Pranzetti resterà come collaboratore. A Recanati don Roberto Zorzolo diventerà parroco anche del duomo e di Castelnuovo, mentre don Pietro Spernanzoni resterà come collaboratore. Tornando da Roma dove lavora in Cei, in quasi tutti i fine settimana, don Giacomo Pompei darà un aiuto. Don Fabio Piombetti diventa anche parroco di Colmurano, mentre don Eugenio Tordini resterà come collaboratore. "Sono molti cambiamenti, che riguardano varie partenze e molti preti anziani, ai quali diciamo grazie e su cui ancora contiamo come guide spirituali – ha concluso – buoni confessori e celebranti… le cose più importanti che può fare un prete fino all’ultimo giorno della sua vita".