"Via Trento, il tempo è galantuomo"

Carancini dopo lo stop al lodo arbitrale: in alcuni salotti ristretti volevano far pagare a tutti i debiti di uno

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"Il tempo è galantuomo" esordisce l’ex sindaco Romano Carancini, che commenta l’ultimo – per ora – atto della vicenda Nuova Via Trento. La corte di appello di Ancona ha accolto la richiesta di sospensiva del Comune, bloccando l’efficacia del lodo arbitrale e mettendone anche fortemente in dubbio la fondatezza. Il lodo condannava il Comune a pagare poco meno di tre milioni di euro, la Nvt ne chiedeva quasi 9. "Una buona notizia – dice Carancini, come chi sta seduto sul fiume –. Lo è per l’amministrazione che oggi governa la città, che probabilmente vedrà profilarsi un positivo orizzonte finanziario grazie allo sblocco di oltre 3 milioni di euro messi a suo tempo in bilancio. È una buona notizia, sotto altro aspetto, perché dimostra che la pubblica amministrazione che ho avuto l’onore di guidare nella fase di resistenza alla azione giudiziale avviata dalla Nvt, ha operato con responsabilità e coraggio. La responsabilità di difendere la comunità maceratese da un attacco economico che avrebbe voluto che i debiti privati di "uno" fossero pagati dai maceratesi. Il coraggio di non piegarsi ad alcuni personaggi trasversali che in quel momento imperversavano pubblicamente e in alcuni salotti ristretti, con il chiaro fine, da un lato, di distruggere la dignità personale e istituzionale dell’allora sindaco e, dall’altro, di creare in clima di caccia alle streghe funzionale alle elezioni imminenti e al fiancheggiamento dell’interesse di "uno". Sarebbe da scriverci un libro con nomi e cognomi. Tutto torna. Per ora la giustizia. A me basta". Quando era ancora sindaco, Carancini aveva proposto alla Nvt una transazione, rifiutata dalla società. Arrivato in municipio Sandro Parcaroli, aveva tentato la stessa via transattiva con una proposta ancora migliore, "senza dimenticare – sottolinea Carancini – che anche Nvt è debitrice del Comune per alcune centinaia di migliaia di euro". La società però aveva rifiutato anche la seconda proposta, insistendo per la richiesta di essere risarcita con poco meno di 9 milioni di euro, "la stessa cifra di cui Nvt è debitrice con le banche". Le contestazioni avevano riguardato l’ex Vam in via dei Velini, la mancata adozione degli strumenti urbanistici per l’ultima parte della costruzione in via Trento, e la mancata realizzazione della strada sotto alla palazzina. Ora, con il lodo congelato, si riapre una possibilità di dialogo tra il sindaco Parcaroli e la Nvt?