Viabilità di Corso Italia nel mirino di Mariani: "Troppi cambi. Serve un quadro generale"

Il capogruppo di Castelraimondo Insieme: "Potevano spiegare perché hanno rimesso il doppio senso".

Viabilità di Corso Italia nel mirino di Mariani: "Troppi cambi. Serve un quadro generale"
Viabilità di Corso Italia nel mirino di Mariani: "Troppi cambi. Serve un quadro generale"

"A Castelraimondo si fa e disfa con estrema leggerezza. Servono programmi chiari e condivisi con la cittadinanza". Così Costantino Mariani, capogruppo di Castelraimondo Insieme, il gruppo di opposizione. Nel mirino, la viabilità di Corso Italia e i lavori di restyling. "Un anno fa – spiega – l’amministrazione ha reso la carreggiata a senso unico per ricavare dei parcheggi, realizzando anche un restringimento della strada. Ora, un po’ alla chetichella, senza dire né da quando né perché l’amministrazione comunale ha deciso di ristabilire il doppio senso di circolazione su Corso Italia, fino alla piazza. La cosa può anche avere una valenza positiva se guardiamo all’iniziativa come a un atto di umiltà, un ravvedimento su una sciocchezza che hanno commesso ma magari potevano dare spiegazioni e potevano scusarsi per aver dovuto mettere nuovamente le mani su quella strada".

Ma le considerazioni di Mariani vanno anche oltre: "Il corso e viale Europa sono interessati da un ampio progetto volto a rifare tutti i marciapiedi, nella prospettiva di facilitare un uso pedonale, e a installare nuovi arredi urbani. Per questo progetto – continua – hanno dato l’incarico a un professionista, hanno accettato il progetto e iniziato i lavori ma poi sulla scorta di polemiche, minacce e ripensamenti, sono tornati più volte a mettere le mani su quello che avevano già fatto. Con tutte queste correzioni in corsa stanno snaturando il progetto, col risultato che i lavori si stanno protraendo troppo, le spese sono altissime e i risultati discutibili e anche criticati. Non voglio entrare nel merito della decisione di rimettere o meno il doppio senso su Corso Italia, il punto è che si devono fare dei programmi, avere un quadro d’insieme aiuta a spendere in senso razionale. Questa programmazione va pensata bene e se l’impatto è importante va anche discussa con la cittadinanza che magari può offrire nuovi spunti. Se si accetta il progetto di un professionista è inutile andarci a rimettere le mani, semmai – conclude – è il segnale che neanche loro hanno fiducia in se stessi".

Gaia Gennaretti