Potenza Picena (Macerata), 19 maggio 2022 - "Avevamo organizzato il nostro matrimonio a Villa Buonaccorsi, ma l’immobile è stato improvvisamente chiuso dal ministero e ora ci ritroviamo all’ultimo senza una location con quattromila invitati. Andremo per vie legali per essere risarciti". A dirlo è Lorenzo Mongardi, neurochirurgo di 31 anni, originario di Ravenna, che avrebbe dovuto sposarsi il 9 luglio nel complesso settecentesco di Potenza Picena, in provincia di Macerata. Mongardi è il portavoce di ben trenta coppie di sposi che avevano programmato lì il proprio matrimonio, tra la fine di maggio e la stagione estiva, e ora dovranno riprogrammare tutto in un nuovo spazio. Per il complesso di Villa Buonaccorsi, finito all’asta il 22 novembre dell’anno scorso, infatti, il ministero della Cultura ha esercitato il diritto di prelazione, acquisendolo: ciò ha comportato l’annullamento del vecchio contratto di gestione dell’immobile, prima affidato a una società locale di catering. Tuttavia, nei mesi scorsi, a quanto riferiscono i diretti interessati, i matrimoni sarebbero stati comunque programmati e confermati dalla ditta. Finché il 7 maggio, un funzionario della soprintendenza ha notato uno strano via vai all’interno della struttura. Così è stata informata la curatrice fallimentare, Chiara Marchetto, che ha subito disposto la chiusura della villa, facendo intervenire i carabinieri che hanno "identificato alcuni addetti della società di catering, che stavano allestendo i preparativi per una comunione. Questo non era consentito alla ditta – spiega Marchetto – e avvierò azioni legali contro i presenti, perché si sono intrufolati all’interno di un bene demaniale".Il risultato certo di tutto questo caos è che i matrimoni sono stati annullati e trenta coppie di futuri sposi sono furibonde, tanto da aver fondato un comitato per essere risarcite. "È una situazione kafkiana, nella quale purtroppo ci troviamo da circa una settimana – aggiunge Mongardi –. Sono cerimonie prenotate ...
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