Villa Buonaccorsi, Porto Potenza sul Piede di Guerra con l'Amministrazione

L'associazione Villae è pronta a mettere in scena un sit-in di protesta se l'amministrazione comunale non darà risposte chiare su Villa Buonaccorsi. Il ministro Gennaro Sangiuliano visiterà Porto Potenza il prossimo mese per un incontro pubblico.

"Adesso siamo sul piede di guerra con l’amministrazione comunale, perché ci ha estromesso dal discorso di Villa Buonaccorsi. Ma quando il ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano verrà il prossimo mese a Porto Potenza, per l’incontro pubblico, chiederemo la parola, altrimenti siamo pronti a mettere in scena un sit-in di protesta". E’ furioso Francesco Cingolani, presidente dell’associazione Villae, dopo l’improvviso rinvio dell’attesa assemblea pubblica che si sarebbe dovuta svolgere giovedì, al cineteatro Divina Provvidenza, con il ministro Sangiuliano per parlare del futuro di Villa Buonaccorsi, il complesso settecentesco comprato all’asta dalla Stato nel 2022. Infatti, Sangiuliano ha dovuto rimandare la visita sulla costa del Maceratese, posticipandola al 17 ottobre, per via della recente convocazione del Consiglio dei Ministri. "Tanta gente è andata comunque giovedì pomeriggio nel cineteatro Divina Provvidenza, perché non sapeva che nella stessa mattinata l’appuntamento era stato annullato – afferma Cingolani -. E questo fa capire come la comunicazione del sindaco Tartabini è stata organizzata davvero male. Intanto, la nostra associazione continua nel chiedere a Comune, Regione e Ministero di applicare il principio di trasparenza su ciò che si sta progettando per la villa, in quanto da tempo non sappiamo più nulla. Anzi, appare che la faccenda sia stata oscurata all’opinione pubblica, come se fosse un affare tra privati e ciò non va per nulla bene". Sempre Cingolani, si dice irritato dal comportamento dell’amministrazione comunale. "Personalmente ci stanno costringendo a una posizione di piena ostilità - riprende lui -. E mi dispiace tanto: l’associazione Villae era partita con spirito collaborativo, facendo da collante con la popolazione e le altre forze politiche. Però siamo poi stati estromessi dalla commissione consiliare, e ora pretendiamo risposte chiare dalle istituzioni. Non abbiamo nulla da perdere. Il nostro obiettivo è il bene di quel complesso storico che è il simbolo di Potenza Picena. E sia ben chiaro, a noi non interessa cercare né ottenere alcuna sovvenzione".