
L’ingresso del tribunale di Macerata
Violenza sessuale al Sottocorte Village: assolto perché il fatto non sussiste lo studente di 39 anni, originario della Valle d’Aosta, fuori corso, finito sotto accusa per quanto accaduto la notte del 28 settembre scorso. Secondo l’accusa, sostenuta ieri in aula dal pubblico ministero Stefania Ciccioli, il 39enne avrebbe toccato le parti intime di una giovane, che aveva appena conosciuto, e la avrebbe anche baciata. Sempre secondo l’impianto accusatorio, il 39enne, dopo aver conosciuto la ragazza e una sua amica, avrebbe invitato le due giovani a fare una sfida a chi bevesse di più. La ragazza, quella che sarebbe stata la vittima dei presunti abusi da parte del 39enne, avrebbe bevuto molto, circa quattro o cinque gin tonic insieme con la sua amica. Dopo aver esagerato con l’alcol, la giovane si era sentita male, avvertendo il bisogno urgente di andare in bagno. Ad un certo punto, la ragazza era caduta a terra, priva di sensi, vicino al muro della porta di ingresso di un bagno pubblico. In quel momento aveva i pantaloni e le mutande abbassate. Quindi, secondo l’accusa, il 39enne, approfittando dello stato di incoscienza della giovane, le avrebbe toccato le parti intime, baciandola sulle labbra.
L’amica, spaventata, avrebbe cominciato ad urlare, cercando di fermare, senza riuscire, il 39enne appena conosciuto. Nel frattempo, erano stati allertati i soccorsi e sul posto erano intervenuti anche i carabinieri. L’uomo, che è difeso dall’avvocato Sergio Del Medico, aveva sempre negato le accuse fornendo, nel corso di una udienza dove aveva reso spontanee dichiarazioni, la sua versione di quanto accaduto quella notte a Camerino. Il 39enne aveva raccontato che quella sera era uscito ed era stato avvicinato dalle due amiche, che gli avevano anche offerto da bere. Ha riferito anche che le ragazze gli avrebbero proposto di avere un rapporto a tre. I tre, dopo essersi appartati, si sarebbero anche scambiati delle effusioni. Ieri il collegio dei giudici del tribunale di Macerata ha assolto lo studente 39enne con formula piena. Il pm aveva chiesto quattro anni. La vittima si era costituita parte civile con l’avvocato Francesco Copponi.