CHIARA MARINELLI
Cronaca

Violenza sessuale, la 14enne conferma tutto

La ragazzina e la sua amica sentite ieri su quanto accaduto ad agosto. Imputato è un marocchino conosciuto in un locale

L’ingresso del tribunale di Macerata

L’ingresso del tribunale di Macerata

Sulla presunta violenza sessuale su una 14enne che aveva trascorso la serata in un locale con una amica, ieri in tribunale a sono state ascoltate le due ragazzine. Nel corso dell’udienza a porte chiuse, durata oltre due ore, le ragazzine hanno confermato la loro versione, la stessa riferita anche nel corso dell’incidente probatorio. Sotto accusa è un marocchino di 25 anni, senza fissa dimora, che attualmente è rinchiuso nel carcere di Pesaro. L’episodio era avvenuto la notte tra il 7 e l’8 agosto, quando la 14enne e la sua amica 16enne, entrambe dell’Anconetano, erano arrivate a Civitanova, accompagnate dal nonno della più piccola, per trascorrere una serata in un locale. Lì le due avevano conosciuto il giovane marocchino, che le aveva convinte a seguirlo a piedi in un bar di San Marone, dove lui aveva preso qualcosa da bere, e poi nella zona isolata tra la pista ciclabile del Castellaro e la nuova chiesa. La 14enne era rimasta da sola con il nordafricano, che secondo l’accusa le avrebbe anche offerto cocaina. Poi, arrivati in un angolo buio, la presunta violenza. Il giovane è accusato di aver costretto la ragazzina, anche colpendola con due pugni, a subire un rapporto sessuale completo prima e un rapporto orale, anche approfittando dello stato di alterazione della 14enne, che avrebbe bevuto e assunto cocaina. La ragazzina, alla fine, era riuscita a raggiungere la sua amica, che nel frattempo si era allontanata; arrivate nel piazzale di fronte all’ex McDonald’s, a San Marone lungo la statale, avevano chiamato i soccorsi. Il ragazzo era stato fermato e arrestato il giorno dopo. Difeso dall’avvocato Domenico Biasco, il marocchino ha sempre negato le accuse. Le due ragazzine erano state sentite in modalità protetta con l’incidente probatorio. E anche ieri, rispondendo alle domande del pubblico ministero Francesco Carusi, hanno confermato la stessa versione.

Dopo le ragazzine, sono stati sentiti anche due carabinieri che erano intervenuti sul posto, tra cui il comandante del Nucleo operativo radiomobile di Civitanova all’epoca dei fatti, il tenente Cristian Mucci. Nella prima udienza, il 15 aprile, la difesa aveva evidenziato delle incongruenze nel racconto delle due, e in particolare il riferimento è a una seriedi messaggi Whatsapp inviati dal telefono della ragazzina nei minuti in cui si sarebbe consumata la violenza. "È una vicenda che avrà bisogno dei suoi approfondimenti alla luce dei dati obiettivi emersi dall’analisi forense, soprattutto in merito alla credibilità della versione offerta e sostenuta dalla persona offesa e dall’amica" ha ribadito ieri l’avvocato Biasco. La prossima udienza è stata fissata per il primo luglio, quando saranno sentiti l’imputato, i testimoni della parte civile e della difesa.

Chiara Marinelli