
L’avvocato Domenico Biasco difende il giovane marocchino, accusato della violenza sessuale commessa sulla 14enne
Sulla presunta violenza sessuale ai danni di una 14enne, ieri pomeriggio in tribunale a Macerata sono stati sentiti il nonno della vittima, che aveva accompagnato le ragazzina e un’amica 16enne a Civitanova, la genetista forense e il consulente che si è occupato dell’analisi sui telefoni cellulari. L’udienza è durata oltre tre ore.
La notte tra il 7 e l’8 agosto la 14enne e la sua amica, entrambe dell’Anconetano, erano arrivate a Civitanova con il nonno della più piccola, per trascorrere una serata in un locale. Ieri in aula il nonno ha spiegato che quando era andato a riprenderle al luogo e orario concordati, le due non c’erano. All’1.45 aveva scritto un messaggio alla nipotina, dicendole che si trovava davanti al locale. All’1.53 lei aveva risposto: "Stiamo uscendo". Meno di tre minuti dopo la chiamata al 112 e, in mezzo, diversi messaggi tra le due amiche. L’udienza è stata rinviata al 27 maggio, quando saranno sentite le ragazzine.
Sotto accusa è un marocchino di 24 anni, senza fissa dimora, ora rinchiuso nel carcere di Pesaro. Secondo l’accusa, le due avevano conosciuto a fine serata il nordafricano, che le aveva convinte a seguirlo prima in un bar di San Marone, dove lui aveva preso qualcosa da bere, e poi nella zona isolata tra la pista ciclabile del Castellaro e la nuova chiesa. La 14enne era rimasta sola con il marocchino, che le avrebbe anche offerto cocaina. Poi, arrivati in un angolo buio, la violenza. Il giovane avrebbe costretto la ragazzina, anche colpendola con due pugni, a subire un rapporto completo e un rapporto orale, anche approfittando dello stato di alterazione della 14enne, che avrebbe bevuto e assunto cocaina. La ragazzina, alla fine, era riuscita a raggiungere l’amica, e arrivate nel piazzale di fronte all’ex McDonald’s, a San Marone, avevano chiamato i soccorsi. Il 24enne era stato arrestato il giorno dopo.
Difeso dall’avvocato Domenico Biasco, lui ha sempre respinto le accuse. Le due ragazzine erano state sentite con l’incidente probatorio su quanto avvenuto. Ma nel corso della prima udienza, la difesa aveva evidenziato delle incongruenze nel racconto delle giovani, che quindi ora saranno di nuovo sentite. "La difesa fin dall’inizio ha mostrato perplessità sulla fondatezza delle dichiarazioni della parte offesa, visto l’uso continuo e frenetico del cellulare nei momenti in cui sarebbe avvenuta la presunta violenza" ha detto l’avvocato Biasco.
Chiara Marinelli