Violenza su una paziente Sette anni all’infermiere

La donna era ricoverata nel reparto di psichiatria. Risarcimento da 30mila euro

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di Paola Pagnanelli

Accusato di aver abusato di una paziente ricoverata in psichiatria, è stato condannato a sette anni di reclusione l’infermiere Bruno Feliziani. Lui aveva sempre respinto le accuse, ma ieri la corte lo ha ritenuto colpevole, anche alla luce di una perizia fatta sulla ragazza. I fatti erano avvenuti a luglio del 2018. La ragazza era stata ricoverata in psichiatria, ma la sera prima di essere dimessa, in uno spogliatoio del personale, aveva avuto rapporti sessuali con l’infermiere del reparto. Poi però la ragazza lo aveva raccontato ai familiari ed era partita la denuncia. Con le indagini della Squadra mobile erano stati trovati alcuni messaggi nei cellulari dei due. Le indagini avevano fatto emergere anche un errore nella cartella clinica della paziente, dove la somministrazione di un farmaco era registrata in un orario diverso da quello in cui lei lo aveva avuto, e per questo Feliziani era stato accusato di falso. Infine, l’infermiere era imputato di peculato per aver preso dei farmaci in ospedale, e di essersi allontanato dal posto di lavoro. La procura aveva chiesto una consulenza psichiatrica al professor Marco Ricci Messori, che aveva valutato la ragazza in una condizione di inferiorità psichica, per via della sua malattia psichiatrica. L’infermiere invece aveva respinto le accuse, assicurando che rapporti erano sati del tutto consensuali: era stata lei a posticipare di un giorno le dimissioni per passare la notte in ospedale con lui. Ieri nell’ultima udienza il pm Enrico Barbieri ha chiesto la condanna dell’infermiere a sei anni di reclusione, mettendo in luce le difficoltà della paziente. Alla richiesta di condanna si sono associati gli avvocati Francesco Copponi e Mary Carmen Scalla, parti civili per la ragazza. Gli avvocati difensori Tiziano Luzi e Gianvittorio Galeota hanno invece ribadito che non c’erano stati abusi, sottolineando come la difficoltà psichiatrica temporanea non implicasse l’incapacità di intendere e di volere.

Alla fine il collegio con il presidente Roberto Evangelisti ha condannato l’imputato a sette anni per la violenza e il falso, e a risarcire la ragazza con 30mila euro di provvisionale. Feliziani è stato assolto dall’accusa di peculato, visto che i farmaci erano tutti scaduti, e dall’accusa di aver lasciato il posto di lavoro, non essendosi allontanato dall’ospedale. Per l’Area vasta 3, parte civile con l’avvocato Gianfranco Borgani, non è stato riconosciuto il diritto al risarcimento per il danno di immagine causato dalla vicenda; l’azienda sanitaria però è stata chiamata a pagare la provvisionale in solido con l’infermiere. La difesa si riserva di valutare l’appello, appena ci saranno le motivazioni della sentenza. L’infermiere nel frattempo è stato trasferito.